“La verità storica è prima di tutto un dovere di civiltà”. Queste le parole che il Segretario Generale del Ctim, on. Roberto Menia, e promotore della legge che ha istituito il 10 febbraio come Giorno del Ricordo dedicato ai Martiri delle Foibe, ha affidato alle scuole di Albano Laziale (Rm) che questa mattina hanno ricordato le vittime delle Foibe e gli Esuli Italiani di Istria, Fiume e Dalmazia.
L’occasione è stata la giornata conclusiva del progetto “La storia delle foibe e dell’esodo degli italiani di Istria, Fiume e Dalmazia raccontata dai protagonisti“, un progetto di approfondimento storico e culturale promosso da Meta Magazine, in collaborazione con l’Associazione di Cultura Istriana, Fiumana e Dalmata del Lazio, la Società di Studi Fiumani e l’Archivio Museo di Fiume di Roma, patrocinato dal Comune di Albano Laziale e dalla Regione Lazio.
Secondo Menia è stato fondamentale comprendere come si sia progressivamente riusciti a scalfire l’omertà di Stato che per tantissimi anni ha coperto con il suo silenzio la tragedia dei nostri conterranei: “Un bene che nelle scuole si voglia approfondire il dramma della nostra “Italia negata”. Questo è stato un doloroso percorso fatto di colpevole silenzio ed omissioni, ma anche di iniziative e battaglie intense, che ha condotto al riconoscimento da parte dello Stato italiano di una pagina di storia troppo spesso negata“. Passaggi che lo stesso Menia ha tratteggiato nella prefazione al volume “Foibe ed Esodo. L’Italia negata”, di Carla Isabella Elena Cace (2014).
All’evento hanno preso parte Andrea Titti Editore Meta Magazine; Marino Micich Presidente Associazione di Cultura Istriana, Fiumana e Dalmata del Lazio; Claudio Smareglia Esule.
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