Le recessioni sono ‘piu’ lunghe e severe’ se precedute da un balzo del debito delle famiglie: in queste circostanze la contrazione economica puo’ durare anche fino a cinque anni. A scattare la fotografia e’ il Fondo Monetario Internazionale (Fmi), che mette in evidenza come ‘nei 5 anni che hanno preceduto il 2007, il rapporto fra debito e reddito delle famiglie sia salito a livelli record nelle economie avanzate e in quelle emergenti’.
Un’affermazione che conferma l’analisi del presidente delal Fed, Ben Bernanke, secondo il quale ‘sono passati tre anni e mezzo dai giorni piu’ bui della crisi finanziaria e l’economia americana e’ ancora lontana dall’essersi completamente ripresa dagli effetti’. Le famiglie americane sono, per tradizione, altamente indebitate, e negli anni che hanno preceduto la crisi i loro debiti sono aumentati, soprattutto con la richiesta di mutui, in seguito ai bassi tassi di interesse. ‘I costi umani e finanziari della crisi mettono in luce il bisogno di adottare tutte le misure necessarie per evitare che gli eventi degli ultimi anni si ripetano’, mette in evidenza Bernanke, schierandosi a favore di piu’ regole e una maggiore supervisione per evitare che il sistema finanziario e l’economia siano esposti a nuovi rischi. Bernanke osserva quindi che ‘la stabilita’ finanziaria e’ molto importante, e va assicurata anche seguendo l’evoluzione dell’innovazione finanziaria. ‘C’e’ spirito di cooperazione fra le autorita’ di regolamentazione globali’.
L’attivita’ economica nell’area Ocse continua intanto la ripresa, anche se ‘con qualche divergenza fra le principali economie’. Il superindice per gli Stati Uniti e’ salito dello 0,5%, quello del Giappone lo 0,3%. In ripresa anche la zona euro, che ‘mostra un possibile punto di svolta’ in positivo, anche se in alcuni Paesi l’attivita’ economica resta ancora poco sostenuta. Fra questi ci sono l’Italia (-0,1%) e la Francia (-0,01%).
Secondo il Fmi le autorita’ possono attenuare, con le loro politiche macroeconomiche, contrazioni economiche in un periodo in cui le famiglie riducono i debiti. Un contributo lo puo’ dare anche la politica monetaria che, riducendo gli interessi sui mutui, puo’ prevenire il default. Un sostegno al settore finanziario puo’ aiutare a gestire il rischio che bilanci delle famiglie sotto pressione possono avere effetti sulla volonta’ di elargire credito da parte delle banche. ‘Politiche mirate per la ristrutturazione del debito delle famiglie possono tradursi in significativi benefici’, anche se il loro successo e’ molto legato ‘a come i programmi vengono messi a punto. Criteri troppo stringenti o incentivi non bene strutturati possono limitare l’efficacia dei programmi’.
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