Silvio Berlusconi, commentando il risultato delle Europee, scrive in una nota: "Nella mia vita e in questi venti anni in politica sono dovuto ripartire più volte dopo un risultato negativo. Garantisco che sarà così anche stavolta. La mia stella polare resta l’unità delle forze moderate alternative alla sinistra. Ho iniziato il mio impegno in politica per unire tutti i moderati, intendo proseguirlo lavorando per ricomporre la perduta unità". In ogni caso, sottolinea il Cav, "siamo al tempo stesso i partner decisivi, senza i quali in Parlamento non ci sono numeri per fare riforme vere, definitive e durature per il bene del Paese".
Berlusconi si congratula con Renzi, "a cui invio le mie sincere congratulazioni: ha ottenuto un grande successo personale, favorito da una serie di circostanze favorevoli irripetibili. Ora vedremo come lo userà".
Forza Italia sconfitta. Altro che storie. Sposiamo le parole di Galan: "Abbiamo perso, consenso, voti, molta fiducia del nostro elettorato. Va riconosciuto, ammesso". Giusto. Ora c’è da fare una attenta e onesta analisi su ciò che è successo e su ciò che aspetta il centrodestra italiano.
Anche il Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano non è andato bene. Senza l’accordo con l’Udc non avrebbe superato la soglia di sbarramento per entrare nel Parlamento europeo. Eppure Alfano ostenta sicurezza, quasi presunzione: "Quando avranno chiaro che cosa è successo, aspetto che mi facciano un colpo di telefono…". Con una battuta si rivolge ai parlamentari di Fi, i suoi ex compagni di partito. Ma non ci pare che il risultato ottenuto possa farlo sentire così al sicuro.
Dopo le elezioni si guarda avanti, al progetto di riunire tutti i moderati italiani sotto uno stesso tetto. Va bene, spiega Daniela Santanchè, pasionaria azzurra: ma si riparte da Forza Italia.
“Chi pensava di essere il Nuovo Centrodestra – dichiara – ha visto che non e’ stato cosi’, quindi dobbiamo parlare con tutti, Berlusconi e’ stato il piu’ grande federatore ma si riparte da Forza Italia. Un dialogo va assolutamente bene ma noi siamo al 17% e loro al 2,5-3% al netto dell’Udc, il rapporto di forza mi sembra chiaro".
Sulla stessa linea Raffaele Fitto: Casini e Alfano “non mi sembra che abbiano ottenuto un risultato eccellente, essendo la somma di due partiti, Udc e Ncd. Siamo tutti nel centrodestra e se lo vogliamo rifondare va fatto sulla base di una legittimazione popolare".
Intanto Ignazio La Russa, di Fratelli d’Italia, con una frase sola prova a analizzare un altro dei motivi del successo di Renzi: “Renzi dovrebbe portare un cero ad Alfano e Berlusconi perche’ il primo lo ha sdoganato e gli ha fatto da foglia di fico in tanti provvedimenti in Parlamento e il secondo addirittura diceva che lo avrebbe voluto nel suo partito". Non fa una grinza.
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