Dopo l’Msi, An, Pdl, Fli, il presidente Gianfranco Fini, messo in un angolo dal flop della sua ultima creatura politica, avanza una proposta a dir poco confusa e irrazionale. Fini, notoriamente allergico al Carroccio, propone un governo presieduto da Roberto Maroni comprendente il Partito Democratico e naturalmente il terzo polo. Quest’ultimo formato da Fini, Casini e Rutelli, tre uomini con storie distanti tra loro fino ad essere diametralmente opposte nei loro 28 anni di carriera. Si, perché tutti e tre sono in parlamento dal 1983. Nel passato di questo terzo polo c’è di tutto, dal bianco al nero con tutta la scala dei grigi.
Ideologie che vanno dai radicali ai missini, dai verdi all’ulivo, dalla DC alla Margherita, da Prodi ad Almirante. Ditemi voi che coerenza possiamo trovare in una coalizione nata per necessità di sopravvivenza. E ora, dopo che pubblicamente Fini ha dichiarato nel 2011 che non vedremo mai il suo partito alleato con la sinistra, desidera un governo con un leghista a palazzo Chigi e Bersani come maggior alleato. Robe da pazzi. Roba da mangiarsi tutta la credibilità personale e politica. Questa è la nuova destra europea presentata da Bocchino in tutte le tv nazionali per mesi? Cose da non credere, proprio come la storia della casa di Montecarlo…
A proposito, presidente Fini, lei non doveva dimettersi se quella casa fosse intestata a suo cognato?
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