Gianfranco Fini interviene al primo congresso di Futuro e Libertà in Basilicata. Il presidente della Camera indossa i panni di leader di partito e sollecita l’Italia e la classe dirigente a ritrovare "le ragioni dello stare insieme". "Se il federalismo era stato prospettato come la valorizzazione del territorio, l’avvicinamento degli amministratori ai cittadini, il buon impiego delle risorse, il film visto e’ stato completamente diverso. Nel momento in cui lo stato centrale ha meno risorse da dare al territorio, gli enti locali non possono far altro che aumentare il prelievo fiscale per garantire i servizi. Questo – osserva il leader futurista è quello che sta accadendo". Una frecciata nemmeno poi tanto implicita alla Lega di Bossi, naturalmente. Insomma, per la terza carica dello Stato non è vero che il federalismo ha ridotto le tasse, anzi, caso mai il contrario: “Ha fatto aumentare la pressione fiscale sulle famiglie e sulle imprese". E allora la politica abbia il coraggio di abbandonare "le illusioni”, per poter “ridare al Paese certezze e ragionamenti seri".
Fini parla anche di legge elettorale: la riforma, “una priorità”, è “un dovere nei confronti degli italiani, perché adesso non si possono difendere norme che impediscono ai cittadini di scegliere i loro rappresentanti”. Basta quindi con “la logica delle liste bloccate” che alla fine dei conti ha soltanto “determinato profondi guasti, poiché gli eletti non guardano più alle necessità degli elettori, ma agli obblighi nei confronti di chi fa le liste, creando ancora più distacco tra la politica e il Paese reale”.
Il leader di Futuro e Libertà torna a battere sul tasto dei costi della politica: è più che mai necessario, afferma, che la politica “dia l’esempio e riduca i suoi costi: non mi piace il termine ‘costi della politica’, ma qui parliamo del costo degli apparati, dal Parlamento agli enti locali, non solo delle indennità”. E poi il numero attuale dei parlamentari è davvero “abnorme”.
Si passa quindi a parlare di lavoro: “Cancelliamo tutti i contratti a termine che creano precarietà e flessibilità esasperate per introdurre un contratto unico a tempo indeterminato con la possibilità per le imprese, se le cose vanno male, di licenziare”.
A margine del congresso di Potenza, Fini, ai giornalisti che gli chiedono se il futuro di Letizia Moratti, ex sindaco di Milano, potrebbe essere all’interno della squadra di Futuro e Libertà, spiega: “Ne abbiamo parlato. Nelle prossime settimane vedremo se, come mi auguro, Letizia Moratti vorrà continuare il suo impegno politico con modalità diverse rispetto a quelle che ha avuto fin qui". E’ quindi possibile una Moratti in veste futurista. Del resto, ricorda Fini, la signora Moratti “da qualche tempo aveva espresso perplessità sulla conduzione del Pdl in Lombardia, questo non è certo un mistero”.
FINI ‘SOCIAL’ Mentre il leader Fli è impegnato a snocciolare i vari punti del suo intervento al congresso, sui più diffusi social network viene lanciata la sintesi di alcune parti del suo discorso. E allora ecco che su Twitter Fini scrive: “La riforma elettorale e’ doverosa: non si possono difendere norme che impediscono ai cittadini di scegliere loro rappresentanti". E poi su Facebook: “Nelle prossime settimane vedremo se, come mi auguro, Letizia Moratti, vorra’ continuare il suo impegno politico con modalita’ diverse rispetto a quelle che ha avuto fin qui".
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