Armando Siri è il senatore della Lega Nord che ha adattato all’Italia la flat tax con due aliquote concepita dall’economista Usa Alvin Rabushka.
Intervistato dal Corriere della Sera, Siri spiega: “Già nel 2019 si vedrà la prima flat tax. Anche per le famiglie“, “potrebbe partire, per esempio, dalle famiglie più numerose”, “per le imprese passare dal 24 al 15% è solo un fatto percentuale. Per le famiglie si passa da un sistema progressivo a scaglioni, con detrazioni e una serie di bonus a un sistema flat con solo una deduzione fissa. Il che richiede un’elaborazione più complessa”.
Siri corregge quindi le dichiarazioni di Bagnai secondo cui la flat tax entrerà in vigore soltanto per le imprese: “Ma no, la risposta sulla flat tax è stata strumentalizzata. Lui voleva dire che nel 2019 entrerà in vigore il nostro sistema fiscale per le imprese”.
In molti hanno fatto notare che l’Ires e l’Ira sono già quello… “I soliti primi della classe hanno fatto un po’ di scena. Bagnai parlava della nostra flat tax, al 15%. La sua è stata, al massimo, una semplificazione comunicativa. E ricordo che quelle imposte hanno aliquota al 24,5%, non al 15%, 9 punti in meno, come quella che proponiamo”.
“A regime la fiat tax costerà una cinquantina di miliardi”, precisa Siri. “Noi diciamo che ha un valore di 50 miliardi all’anno, sono soldi che non entrano nel sistema dello Stato ma nel sistema della spesa. Sono le risorse che verranno reimmesse nell’economia grazie alla maggior capacità di spesa di imprese e famiglie. Per questo la flat tax sarà la più importante riforma fiscale di questo paese dal dopoguerra ad oggi. Ed é evidente che riguarderà certamente le famiglie”.