Mentre l’Agenzia delle Entrate punta a migliorare quest’anno il recupero di fondi dall’evasione (il target e’ 15 miliardi rispetto ai 12,7 del 2011) la Corte dei Conti lancia un allarme che riguarda la societa’ di riscossione, Equitalia, proprio il soggetto incaricato di recuperare l’ ‘evaso’. Il tema del fisco e’ particolarmente gettonato in questi giorni, sia a livello interno (con il riavvio della delega fiscale e la revisione della ‘selva’ degli sconti) sia a livello europeo, con le diverse tensioni che si stanno scatenando sugli accordi (Germania, Gb, Austria e prossimamente Italia) per tassare i fondi esportati illegalmente in Svizzera. Ci sono inoltre forti pressioni di partiti, sindacati, imprese, affinche’ il Governo tagli la pressione fiscale sui cittadini o attraverso il taglio al cuneo fiscale sul costo del lavoro o con uno ‘sconto’ Irpef sui contribuenti ‘onesti’. E proprio su quest’ultimo punto l’Avvenire, che anticipa i dati sul gettito da evasione nei primi 6 mesi, ipotizza che la somma potrebbe essere usata anche per ‘porre le basi di quel Fondo per la riduzione delle imposte piu’ volte apparso e scomparso dai progetti di revisione del sistema fiscale’.
Tornando agli incassi il giornale dei vescovi anticipa che dalla lotta all’evasione fiscale sarebbero stati gia’ recuperati nei primi 6 mesi dell’anno 7 miliardi. Secondo il quotidiano il risultato del primo semestre, ‘sebbene non clamoroso’ (nei primi 8 mesi del 2011 erano stati recuperati 6,5 miliardi, 12,7 a fine anno) segna cosi’ ‘un’accelerazione nella tabella di marcia’ dell’Agenzia delle Entrate con un obiettivo a fine anno di 15 miliardi.
Ma questa accelerazione dipende indubbiamente anche dall’attivita’ di recupero di Equitalia anche se il gruppo di riscossione, per legge, dovra’ comprimere il suo perimetro di azione lasciando l’attivita’ di riscossione esercitata in passato per i Comuni. Proprio di questo si preoccupa la Corte dei Conti: ‘indebolire il ruolo di Equitalia a favore di una miriade di improvvisate societa’ locali di riscossione – dice il presidente dei magistrati contabili, Luigi Giampaolino – sarebbe un errore gravissimo che mi auguro non sia commesso’.
Giampaolino torna poi sulle parole del premier che ha chiesto di evitare di definire gli evasori ‘furbi’: ‘i cittadini onesti devono imparare a non stare piu’ al gioco di chiunque pensi di poter fare il furbo, sia che si tratti del negoziante che del medico, dell’avvocato o dell’idraulico, nella consapevolezza – sottolinea Giampaolino – che favorire l’evasione significa pagare due volte’.
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