Oltre tre quarti del gettito Irpef arriva dai lavoratori dipendenti e dai pensionati. E’ quanto emerge da una ricerca della Lef, associazione per la legalita’ e l’equita’ fiscale presentata oggi al Cnel, secondo la quale nel periodo tra il 2003 e il 2010 il peso delle imposte sulle persone fisiche e’ cresciuto soprattutto sul lavoro dipendente e da pensione (passando dal 75,6% al 78,4% dei versamenti Irpef complessivi) con un aumento di tre punti rispetto ai due punti di crescita di questi redditi nel periodo (dal 79,66% all’81,55% del totale). Per i lavoratori autonomi invece il reddito è cresciuto di piu’ in percentuale rispetto alle imposte pagate.
La maggiore penalizzazione si registra per i pensionati che a fronte di un aumento del reddito tra il 2003 e il 2010 del 28,7% (da 177,3 miliardi a 228,2 miliardi) hanno registrato un aumento dell’imposta complessiva del 41,33% (da 25,2 miliardi a 35,6).
Significativa anche la forbice per il lavoro dipendente: a fronte di una crescita del reddito del 21,37% (da 344,5 miliardi a 418,1) l’imposta complessiva è aumentata del 25,71% (da 64,8 miliardi a 81,5 miliardi).
Il lavoro autonomo – segnala la ricerca della Lef – registra invece un andamento inverso con una crescita maggiore del reddito rispetto all’imposta. Il reddito è salito del 25% (da 27,4 a 34,2 miliardi) mentre l’imposta è aumentata del 22% (da 7,5 miliardi a 9,2). Nel complesso i versamenti Irpef sono passati dai 120 miliardi del 2003 a 150 nel 2010.
Nel periodo considerato il reddito dei contribuenti italiani e’ passato dai 655 miliardi del 2003 a 792 nel 2010 (+20,9%), mentre le imposte sulle persone fisiche sono cresciute del 25%, da 120 a 150 miliardi. La crescita e’ stata alimentata soprattutto dal lavoro dipendente e dai redditi da pensione.
Se si guarda alla composizione dei redditi delle persone fisiche emerge che il lavoro dipendente è rimasto sostanzialmente stabile oltre il 52% del totale (dal 52,59% del 2003 al 52,76% del 2010) mentre il reddito da pensione ha incrementato la sua quota (dal 27,07% del 2003 al 28,79% del 2010). Il lavoro autonomo, che nel complesso del periodo analizzato si mantiene sostanzialmente stabile, dal 4,19% del 2003 al 4,33% del 2010, registra un significativo incremento nel biennio 2006-2007, toccando in quest’ultimo anno la punta massima del 4,94%. Il reddito d’impresa, anche a causa della crisi economica degli ultimi anni, registra un calo dal 4,58% del 2003 al 3,81% del 2010. Anche in questo caso si registra una significativa crescita nel biennio 2006-2007, quando il reddito d’impresa si colloca leggermente sopra la soglia del 5%.
Il rapporto sottolinea la discontinuità rappresentata dal biennio 2006-2007 (quando al Governo c’era il centro sinistra con Prodi, ndr). "A fronte di una crescita costante dei redditi in termini assoluti – si legge – si registra un calo del peso percentuale dei redditi di lavoro dipendente e pensione compensato dai redditi di lavoro autonomo, d’impresa e di partecipazione".
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