Si sono autodefiniti ‘Pidgeons’, piccioni, perche’ in francese ‘essere un piccione’ vuol dire farsi fregare, e da diversi giorni inondano i social network con messaggi di critica alle riforme fiscali della finanziaria 2013. Sono i piccoli e piccolissimi imprenditori del web d’Oltralpe, che, con la loro sommossa online e il suo seguito crescente e inaspettato, hanno costretto il governo di Parigi a scendere a patti, e ad annunciare possibili modifiche al testo di legge.
‘Quando delle misure sono mal calibrate, bisogna avere un dialogo ed eventualmente fare una correzione’, ha affermato stamattina ai microfoni di France Inter il ministro dell’Economia Pierre Moscovici, dicendosi pronto a ‘definire quelli che potrebbero essere degli emendamenti’ alla legge di bilancio, e in particolare alle norme ‘che potrebbero scioccare o dissuadere dall’investimento in queste giovani imprese innovative’. Un riferimento nemmeno troppo velato al provvedimento che ha scatenato la rabbia dei ‘Piccioni’ e dei loro sostenitori: la tassazione al 60% delle plusvalenze da cessione d’azienda, gravosa per le societa’ neonate che cercano finanziatori perche’ rende i proventi su scambi azionari ‘piu’ tassati dell’immobiliare, dell’arte o dei risparmi dei padri di famiglia’, come spiega in un post su Facebook uno degli iniziatori della protesta, Jean-David Chamboredon, presidente del fondo specializzato nel settore Internet Isai.
Conciliante con gli imprenditori arrabbiati si e’ mostrata anche il ministro delegato alle Pmi, Fleur Pellerin, che agli inizi della protesta li aveva invitati a non farsi strumentalizzare dalla destra, ma ha poi finito per cedere e invitarli a un colloquio a Bercy, questo pomeriggio. ‘Con le discussioni che avremo, aggiusteremo per fare in modo che non ci sia qualcosa di molto penalizzante per la creazione d’impresa e l’innovazione’, ha spiegato su Rmc, anticipando che il governo avrebbe gia’ in mente alcune opzioni, come una modulazione dell’abbattimento previsto per i creatori di start up che reinvestono l’80% dei loro benefici, e un’accelerazione dell’avvio degli sgravi che incentivano il mantenimento di azioni per un lungo periodo.
Mosse con cui la Pellerin e Moscovici sperano di tranquillizzare i ‘Piccioni’, ma anche di placare le ire della presidente del Medef, Laurence Parisot, che in un’intervista pubblicata ieri dal settimanale L’Express ha accusato l’esecutivo di ‘razzismo’ anti-imprese. ‘L’angoscia dei dirigenti d’azienda e’ oggi al suo massimo. Nella mia vita, non ho mai visto una tale inquietudine per il futuro’, ha detto ancora, ricordando poi in particolare l’attacco diretto mosso quest’estate dal ministro del Riassetto produttivo Arnaud Montebourg ai membri della famiglia Peugeot, accusati di non dire la verita’ sui problemi della casa automobilistica che porta il loro nome. ‘Marchera’ per lungo tempo tutti i capitani d’industria francesi – ha spiegato – Ciascun patron si e’ sentito attaccato come se fosse membro della famiglia’.
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