Si sa. L’italiano è sempre stato considerato il “furbo” per antonomasia. Siamo bravi oratori con indole ribelle e a moltissimi di noi non piace fare soltanto la vita che possiamo permetterci, ci piace fare anche quella che richiede un budget superiore al nostro e per riuscirci siamo disposti a tutto. Intestiamo il suv a nonna, ci fingiamo ciechi, ci spacciamo per dentisti che fatturano 15.000 euro all’anno (meno di un operaio), falsifichiamo le buste paga per richiedere mutui e finanziamenti e così via.
Ma l’Italia è un Paese paradossale perché non è soltanto chi appartiene alla classe media che prova a raggirare il fisco e ad evadere le tasse. Lo fa anche chi di soldi ne ha talmente tanti da non saper cosa farsene. È il caso (senza fare nomi) di calciatori, ragazzi famosi, giovani, ricchi e belli che potrebbero avere tutto ma che, per un recondito caso della mente, si svegliano la mattina per fare affari con la mafia giapponese e mettere in piedi scommesse truffaldine. È il caso del motociclista più famoso di Italia che può permettersi di evadere tasse per 60.000.000 di euro e cavarsela con una multa. E i rispettivi tifosi che continuano a idolatrarlo e fanno finta di niente, quando magari per colpa di gente come lui i loro padri del ‘53 andranno in pensione con sei o sette anni di ritardo.
Perché ora in Italia c’è la crisi. E volente o nolente chi meno ha, più ci rimette.
L’ultima notizia del caso arriva da Napoli, dove la guardia di finanza sta eseguendo 30 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone che si sono dichiarate invalide, riscuotendo la relativa pensione Inps, ma che si sono poi scoperti perfettamente in salute. A 77 indagati sono stati confiscati beni pari a 4.000.000 di euro, la somma che i finti “diversamente abili” hanno truffato allo stato dal 2004 (oltre dieci volte in meno del singolo motociclista).
Quello che ci sentiamo di dire agli addetti ai lavori anti-truffa, come la Guardia di Finanza e correlati, è di punire veramente chi ruba fino a un decimo della manovra “salva-Italia”. Perché noi ventenni ci siamo stufati di pagare l’affitto e vorremmo riavere la possibilità di accendere un mutuo con le nostre (vere) forze.
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