Comuni ancora al lavoro per calcolare l’incremento delle aliquote Imu. Anche se, a parte il rispetto della data del 16 giugno per il pagamento delle aliquote fissate per legge (0,4% per la prima casa e 0,76% per gli altri immobili), molto probabilmente il termine ultimo per la loro definizione slittera’ dal 30 giugno al 30 settembre.
Ecco di seguito alcuni cambiamenti registrati rispetto ad alcuni giorni fa.
Per la prima casa a TRENTO l’aliquota e’ stata fissata allo 0,4%; per gli immobili diversi dalla prima casa, compresi i negozi, sara’ dello 0,783%. Intanto, la giunta della Provincia autonoma ha proposto un ddl per aiutare le famiglie e le imprese ad affrontare i pagamenti, che dovrebbe passare in Consiglio a maggio: prevede come compensazione un aiuto una tantum da 350 a 1.000 euro per le famiglie con redditi medio-bassi e sgravi Irap per le imprese. A BOLZANO invece il 26 marzo la giunta provinciale ha dato il via libera definitivo alla legge quadro sull’Imu. ‘Con questa legge quadro – ha detto il presidente Luis Durnwalder – rendiamo i Comuni piu’ autonomi e li liberiamo dal rischio di dover versare allo Stato somme non incassate’. Bilancio in stallo a BOLOGNA, dove si attendono novita’ sull’Imu per gli immobili pubblici, che graverebbe per quasi 20 milioni sulle casse comunali. Nemmeno le ultime soluzioni proposte dal governo piacciono alla giunta, che per ora ha congelato la manovra. Resta quindi quanto deciso nelle scorse settimane: aliquota base per la prima casa e 1,06% per la seconda, con ‘sconto’ a 0,76 per i canoni concordati. A CAGLIARI proprio oggi il sindaco ha fatto sapere che l’aliquota sulla prima casa sara’ pari allo 0,5% e dello 0,86 sulla seconda (se affittata con regolare contratto registrato) e 1,06% se sfitta (o affittata ‘in nero’).
Nel frattempo anche la Uil ha scattato una fotografia sui possibili incrementi nelle citta’ italiane. L’aliquota verrebbe innalzata in 7 comuni capoluogo, sia per le prime che per le seconde case: ROMA, CUNEO, PARMA, FORLI’, RAVENNA, REGGIO EMILIA E SALERNO. A PALERMO, GENOVA, TORINO si sta discutendo se aumentare le aliquote per l’abitazione principale. A ROMA, con l’aliquota dello 0,5% sulla prima casa, si paghera’ mediamente 639 euro per famiglia; a CUNEO, con l’aliquota allo 0,45 l’imposta pesera’ mediamente 97 euro a famiglia; a PARMA, con lo 0,6% si pagheranno mediamente 118 euro; a FORLI’ (aliquota 0,55%) 233 euro; a RAVENNA (0,5%) 187 euro; a REGGIO EMILIA (0,5%) 98 euro; a SALERNO (0,47%) 229 euro.
Secondo lo studio a oggi 13 Citta’ hanno aumentato l’aliquota delle seconde case: tra queste FIRENZE (1,06%), BOLOGNA (1,06%), SIENA (1%), TRENTO (0,78%), LA SPEZIA (0,9%) e FERRARA (0,9%).
In questo caso, viene ricordato, gli aumenti sono meno ‘dolorosi’ di quelli per l’abitazione principale, visto che da quest’anno l’Imu assorbe anche l’Iperf fondiaria: in molti casi con l’aliquota ordinaria (0,76%), o con un piccolo ritocco, a secondo delle Citta’ o del proprio reddito, il contribuente potrebbe addirittura guadagnarci qualcosa.
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