Botto numero tre? Molto di più, uno strabotto. Il massimo dei massimi, più di così non si può, non è possibile. In combutta con Roberto Benigni, Rosario Fiorello ha cancellato limiti e record, è andato oltre anche l’inimmaginabile. Li ha cancellati tutti, compresi Santoro e Morandi. Sbriciolato anche il festival di Sanremo, uno dei miti italiani. Il fenomeno è lui, un fenomeno italiano, di costume, non solo televisivo. Come attestano e confermano i numeri; le opinioni stanno a zero. Quarta e ultima puntata del supershow “Il più grande spettacolo dopo il Week-end”. Il più grande nel senso compiuto dell’espressione, un successo che ha emozionato e commosso l’Italia, inchiodata davanti al televisore per molto più delle due ore previste. Fiorello è andato avanti
oltre la mezzanotte, sfiorando in maniera clamorosa, per la gioia di 16 milioni e 600mila italiani, il picco massimo toccato nel finale del programma, nel momento in cui Benigni ha cominciato a cantare il suo celebre “Inno del corpo sciolto”. Un’elegia ironica alla merda che sporca e impuzzolentisce l’Italia. Sessantuno virgola cinquantacinque, 61,55%, uno share mai raggiunto da nessuno nella storia della televisione italiana. 13milioni 401mila l’ascolto medio per 50,23 di share. Una strepitosa impennata nel giro di quattro settimane: Fiorello e il suo show sono partiti da 9 milioni e 796mila spettatori, il 14 novembre. “Abbiamo fatto lo strabotto” ha commentato a freddo il comico siciliano, seminando un inquietante interrogativo: come saranno i lunedì degli italiani senza Fiorello? Tristi saranno, vuoti d’arte, di comicità, di risate e soprattutto di cose molto intelligenti. “I numeri sono poca cosa, l’importante è che sia stato un bel programma”, Fiorello non chiedeva altro, non cercava altro: gli interessava che la gente gradisse e riuscisse a divertirsi.
Letteralmente magico, ha centrato tutti gli obiettivi, senza mancarne uno. Fiorello con Benigni: è stato uno schianto. Qualcosa di irripetibile, un livello altissimo mai raggiunto nella storia della televisione in Italia. Fiorello ha ricordato Pertini, l’antico indimenticabile presidente della Repubblica amico del popolo. Un ricordo delicato e intelligente, affidato ad una frase cavallo di battaglia del capo di Stato che scese in campo con gli azzurri d’Italia ai mondiali di Spagna 1982. “Ai giovani servono esempi di onestà”. Difficile da reperire oggi in Italia. Imbrogli e ruberie regnano oggi sovrani nel nostro Paese. Omaggiato anche Pippo Baudo, prossimo al rientro televisivo, che ha definito Fiorello “l’ansiolitico degli italiani”. Una carineria, una gentilezza, e un riconoscimento ad un uomo che ha fatto la storia della televisioni e dello spettacolo in Italia.
E Benigni? Uno schianto anche lui, semplicemente strepitoso. Ha riservato a Berlusconi la prima dedica/battuta: “Silvio, ti sarò sempre fedele. Questi diciotto anni con Berlusconi, ma quanto ci hanno divertito. Sono le più belle dimissioni degli ultimi 150 anni”. E via con gag e dialoghi, formidabili duetti, prima del monologo finale che ha portato alle stelle lo share. Benigni in smoking si è presentato con “La porti un bacione a Firenze”, la famosa canzone come omaggio alla propria terra di Toscana. Uno scoppiettio continuo di frasi che hanno fatto vibrare di contentezza gli italiani seduti in poltrona. Oltre 16 milioni, inchiodati al televisore, gratificati anche dai taglienti commenti sulla manovra economica del nuovo premier Monti. “Arriva dopo un comico, Berlusconi. Ha tagliato tutto, pure la Roma ha finito la partita in 8”. Monti “A porta a porta” da Vespa per illustrare la manovra economica agli italiani. Una battuta e via: “Berlusconi ci andò per presentare il contratto con gli italiani; Monti detterà il testamento”. Fiorello mattatore, figuriamoci Benigni, che il mattatore lo fa di professione. Due super, tout court. Un’irraggiungibile coppia; sono scoppiati gli ascolti. Dall’inno del corpo sciolto a quello del profilattico. “Il salvavita dei pischelli”. Un sensazionale trionfo. “Sei il migliore”, hanno scritto le fan di Fiorello. “Sei un esempio per tutti quelli che cercano di fare il tuo mestiere con scarsi risultati”, firmato dai fan maschietti. E il coro “sei un gigante” e ancora “Fiore al Tg1” e “torna presto”. Prima di seminare l’accorato, inquietante interrogativo: “come saranno i nostri lunedì senza di te?”. Saranno vuoti o magari pieni di inutili parole. Grazie di esistere, Fiore.
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