Claudio Scajola, esponente di punta del Popolo della Libertà ed ex ministro del governo Berlusconi, risulta indagato nel filone dell’inchiesta della procura di Napoli sulle forniture Finmeccanica in Brasile. Scajola si dice “sereno”, e sottolinea di essere “da subito sono a disposizione dei magistrati inquirenti che volessero sentirmi sull’argomento”.
Scajola, che nell’ultimo governo Berlusconi è stato ministro dello Sviluppo economico, in collegamento telefonico con Tgcom24 ha dichiarato: “Ho appreso adesso di questo avviso di garanzia, ribadisco che nell’ambito delle competenze di ministro dello sviluppo economico ho girato il mondo, sempre nel rispetto delle leggi e delle regole e ho sempre svolto questi compiti alla luce del sole e in incontri ufficiali". "Non ho mai avuto incontri privati. Sono sereno e non capisco cosa ci sia dietro, ma da adesso sono a disposizione dei magistrati se volessero sentirmi sull’argomento. Mi pare strambo che in questo momento un’attivita’ di ministro di cui sono orgoglioso possa essere vista come qualcosa di losco. Non ammetto alcuna speculazione vergognosa. Non ho alcun portavoce che si chiama Nicolucci, conosco un deputato, ma non ho mai avuto un portavoce con questo nome".
Scajola – quello della casa vista Colosseo pagata da altri “a sua insaputa” – è indagato con l’accusa di corruzione internazionale in riferimento ad un suo presunto tentativo di mediazione in un affare legato a Finmeccanica. E proprio il dirigente ed ex direttore commerciale di Finmeccanica, Paolo Pozzessere, è stato arrestato nell’ambito della inchiesta della procura di Napoli su forniture all’estero effettuate da tre società del gruppo Finmeccanica (AgustaWestland, Selex e Telespazio) al governo di Panama, nell’ambito di accordi stipulati con lo Stato italiano.
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