“Nel caso qualcuno riuscisse a confermare che la casa di Montecarlo è di mio cognato, rassegnerò le dimissioni da presidente della Camera”. Parole pronunciate da Gianfranco Fini all’epoca dello scandalo – ve lo ricorderete tutti – che vedeva Giancarlo Tulliani, fratello della compagna di Gianfry, vivere in una casa donata ad An da una facoltosa signora. Casa che adesso, secondo quanto anticipa l’Espresso, pare proprio sia stata comprata da Giancarlino. In realtà di tratta di un meccanismo stile “scatole cinesi”, fatto da società off shore che comprano, vendono, affittano: ma alla fine in quella casa di viveva il cognatino del leader di Futuro e Libertà.
La questione è complicata: ilGiornale, in un articolo-lettera a Fini, la spiega così: “È arrivata la pistola fumante che mancava all’evidenza dei fatti già ampiamente dimostrati e riscontrati dall’inchiesta del Giornale (e della procura di Roma) sulla casa di Montecarlo ereditata da An, svenduta a un prezzo ridicolo a una società offshore grazie all’intercessione di suo cognato che l’ha rivenduta a un’altra offshore che tra milioni di potenziali inquilini l’ha «affittata» (si fa per dire, visto che sul contratto la firma del locatore e locatario è la stessa, identica) sempre a suo cognato Giancarlo Tulliani”. Insomma, di fatto è Tulliani che affitta a Tulliani: un bel giochetto, no?
Fini di fronte alle anticipazioni giornalistiche – il numero de L’Espresso contenente i documenti pubblicati sarà in edicola venerdì 19 ottobre – non fa una piega: “Non intendo farmi condizionare dalla ciclica comparsa di documenti, piu’ o meno autentici, sulla casa di Montecarlo. Basta leggere gli ultimi per capire che non contengono nulla di nuovo e definitivo rispetto all’effettiva proprieta’. Esattamente come nell’estate di due anni fa. Da allora l’unica certezza e’ l’archiviazione in sede giudiziaria della denuncia a mio carico". Il presidente della Camera assicura di non avere “mai mentito o nascosto qualcosa agli italiani e per questo continuerò il mio impegno politico a testa alta". Niente dimissioni, dunque? Non ha intenzione di lasciare lo scranno più alto di Montecitorio? Eppure lo aveva promesso… Come quando aveva detto “mi dimetterò quando si Berlusconi si dimetterà da presidente del Consiglio”. Il Cav ha lasciato, lui è ancora lì.
Eppure a Roma le pressioni aumentano: in molti chiedono che Fini finalmente decida di lasciare il suo posto di presidente della Camera. E le ultime rivelazioni sulla casa di Montecarlo di certo allarmano il “partitino” di Gianfry. Fini infatti nel suo studio ha tenuto un incontro con lo stato maggiore di Fli proprio per fare il punto sulla vicenda. C’erano, fra gli altri, il capogruppo Benedetto Della Vedova, il vicepresidente Italo Bocchino e Giulia Bongiorno (che e’ anche il legale di Fini). In precedenza, Fini avrebbe incontrato altri parlamentari del partito, tra cui il coordinatore nazionale Roberto Menia.
PM ROMA, ANTICIPAZIONI ESPRESSO IRRILEVANTI Intanto per la procura di Roma le anticipazioni dell’Espresso sulla vicenda della casa di Montecarlo venduta nel 2008 da Alleanza Nazionale ad una societa’ off-shore sarebbero gia’ note e comunque irrilevanti ai fini dell’inchiesta che si e’ conclusa nel marzo dello scorso anno con l’archiviazione del procedimento. Ricordiamo che l’inchiesta della procura di Roma era stata aperta dopo una denuncia per truffa presentata da due esponenti de La Destra che sostenevano di aver subito un danno dalla vendita a soli trecentomila euro dell’immobile di Boulevard Princess Charlotte a Montecarlo, appartamento ceduto ad An nel 1999 dalla contessa Anna Maria Colleoni per sostenere la causa del partito. Nel registro degli indagati erano finiti Gianfranco Fini e l’ex tesoriere di An, Francesco Pontone.
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