Gianfranco Fini e Pier Ferdinando Casini sempre più vicini? Così pare, almeno sulla questione che riguarda le coppie gay. Già, anche Casini infatti nelle ultime settimane ha aperto all’ipotesi di un riconoscimento dei diritti delle coppie gay che mantenga però intatto l’istituto del matrimonio fra uomo e donna. Nel terzo millennio, in effetti, parlare di amore di serie B solo perché fra due persone dello stesso sesso, non ci pare abbia molto senso. E siamo felici che il leader centrista, pur aprendo alla possibilità dei diritti civili alle coppie gay, abbia sottolineato che in ogni caso il matrimonio resta fra uomo e donna.
La posizione di Casini però non piace ai simpatizzanti di Comunione e liberazione, che considerano le unioni gay “un’assurdità”, persino “un male per l’umanità”. E le aperture del leader centrista su questo tema non piacciono, a dire il vero, a una parte dell’Udc, ai cattolici più sfegatati.
Anche Gianfranco Fini, osserva il Futurista, quotidiano diretto da Filippo Rossi e vicino al leader di Futuro e Libertà, ha “inserito il riconoscimento dei diritti civili delle coppie omosessuali nelle proposte che saranno nei prossimi mesi alla base dell’esperienza dei Mille per l’Italia”, e questo “lascia presagire che la nascente ‘Cosa Bianca’ (ma sarebbe meglio chiamarla ‘partito della nazione’) sara’, come ha ricordato anche il cattolicissimo ministro Andrea Riccardi, un necessario mix di sensibilita’ laiche e cattoliche; e c’e’ da auspicare che il nuovo soggetto metta in programma anche il tema dei diritti civili, e non certo per negarli ma per estenderli".
I futuristi chiedono dunque a Casini di non fare passi indietro: anzi, di farne altri in avanti. E quindi di inserire nel suo programma elettorale i diritti civili alle coppie gay. Pierferdy lo farà davvero?
Discussione su questo articolo