Caro direttore,
Gentili amici e amiche della Redazione,
mi chiamo Alessio Aldini e sono un cittadino italiano residente nella circoscrizione consolare di Zurigo. Ogni volta che ho avuto a che fare con il Consolato italiano di Zurigo, sono stato estremamente soddisfatto della loro cortesia ed efficienza.
Detto questo, è diventato impossibile prenotare gli appuntamenti per il rinnovo del passaporto, da quando è stato introdotto il portale Prenot@mi.
Non so da chi dipenda, ma gli appuntamenti disponibili non vengono caricati su Prenot@mi. Ho sentito che il consolato non amministra la piattaforma e che viene tutto gestito dalla Farnesina a Roma. Non so se sia vero.
Per i residenti in Italia, è possibile prenotare appuntamenti dopo 8-10 mesi. Qui non è possibile. Perché?
Pare che l‘emergenza passaporti in Italia sia stata risolta. Beh, per gli italiani all‘estero l‘emergenza è ancora in corso e non si intravede una soluzione. Ma un po‘ di soldi del PNRR per servizi consolari degni di tale nome non si possono spendere?
Al momento, è solo possibile prenotare fino a fine agosto 2024 e, naturalmente, è tutto esaurito. E non interessa a nessuno, anche se in Svizzera vivono 600mila italiani.
Centinaia di persone hanno il passaporto scaduto e non riescono a rinnovarlo. Oltretutto, il passaporto valido serve a rinnovare il permesso di soggiorno per la Svizzera, al di là delle necessità di viaggio. Basta leggere le recensioni su Google collegate alla pagina del Consolato di Zurigo per rendersi conto del disastro provocato da Prenot@mi.
Ci hanno tolto non dico l‘orgoglio di essere italiani, ma la dignità. Che cos‘è un italiano all‘estero con il passaporto scaduto? Una sorta di semi-apolide con origini italiane?
Chiedo scusa per lo sfogo, ma voi sembrate essere gli unici che si interessano di noi residenti all‘estero, quindi mi chiedevo se foste già al corrente della situazione catastrofica nei consolati italiani in Svizzera.
Cordiali saluti,
Alessio Aldini
LA RISPOSTA DEL DIRETTORE
Caro Alessio, diamo spazio volentieri al tuo sfogo. Che poi è lo stesso che potrebbero inviarci tantissimi altri connazionali residenti all’estero, alle prese col famigerato sistema Prenot@mi. Tutti impossibilitati ad ottenere un appuntamento in Consolato, impotenti davanti a un sistema che anziché migliorare la loro qualità di vita la peggiora. E di molto.
Quindi sì, conosciamo la disastrosa situazione dei servizi consolari in Svizzera, come quella che riguarda altri Paesi europei, fino ad arrivare all’America Latina. Ma in realtà è qualcosa che ha a che vedere con il mondo intero, visto che il sistema Prenot@mi è lo stesso per tutti.
E’ solo il Prenot@mi che non funziona o molto dipende anche dall’organizzazione del lavoro nei consolati? Quanto è responsabile la rete consolare e quanto la Farnesina, quanto il governo? Servono più risorse, serve più personale. Ma i fondi non ci sono, ci viene raccontato. Eppure, vediamo come e quanti quattrini vengono scialacquati per altri capitoli di spesa… E’ tutta questione di volontà politica.
Sulle pagine di questo giornale abbiamo dato spazio incessantemente al tema dei servizi che non funzionano come dovrebbero. Fiumi d’inchiostro, da chissà quanto tempo. Editoriali, interviste, promesse da destra e sinistra: nulla è cambiato.
Se escludiamo la parentesi in cui alla Farnesina, come Sottosegretario con delega agli italiani nel mondo, c’era un italiano all’estero – uno che conosceva bene ciò di cui era stato chiamato ad occuparsi -, dai vari governi e dalla politica in generale sono sempre arrivate rassicurazioni vuote, promesse a cui non sono mai seguiti fatti concreti. Così i nostri fratelli italiani nel mondo sono ancora alle prese con servizi vergognosi, certamente non all’altezza di un Paese civile quale l’Italia si vanta di essere.
Come ItaliaChiamaItalia continueremo a trattare il tema, con l’obiettivo di scuotere la politica e le nostre istituzioni. Non molleremo. Non farlo neanche tu, Alessio. E lo stesso invito rivolgiamo ai connazionali che ci seguono: non mollate, fate sentire forte la vostra voce, anche utilizzando canali come il nostro. Non rinunciate ai vostri diritti di italiani all’estero. Se le cose non funzionano, protestate.