L’escalation di violenza scatenata dal film anti-islam in tutto il mondo arabo non si ferma e il Viminale, seguendo l’esempio di altri paesi, innalza le misure di sicurezza anche in Italia. Dall’intelligence non sono arrivati allarmi specifici o segnali che possano far pensare ad un’esplosione di violenza anche nel nostro paese ma la situazione internazionale, come ha ricordato lo stesso ministro dell’interno Annamaria Cancellieri in occasione del comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza svoltosi giovedí, non consente di escludere una recrudescenza dei sentimenti anti-occidentali da parte delle aree piú estremiste delle comunità islamiche. Il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, recependo le indicazioni arrivate dal Comitato e le informative degli 007, ha inviato dunque una circolare a questori e prefetti: un documento scarno con cui si chiede ai responsabili della sicurezza sul territorio di intensificare l’attività di prevenzione generale, di controllo del territorio e le misure di sicurezza a protezione degli obiettivi ritenuti sensibili, con particolare riferimento a quelli di Stati Uniti, Gran Bretagna e Germania, i tre paesi i cui interessi sono stati presi di mira dalle proteste in Libia e in Egitto, in Sudan e in Tunisia.
Massima attenzione, dunque, su ambasciate e consolati ma anche su tutti quegli interessi socio-economici, religiosi e culturali dei tre paesi: dalle sedi di rappresentanza delle multinazionali alle scuole e alle università, fino ai luoghi di culto e a quelli di ritrovo delle comunità americane, inglesi e tedesche. Attenzione sempre alta, nonostante nella circolare non vi sia nessuna indicazione, anche sulle rappresentanze diplomatiche e sugli interessi commerciali di Israele, paese da sempre nel mirino degli estremisti.
Particolare vigilanza viene poi chiesta per quanto riguarda le basi militari, italiane ma soprattutto americane, presenti sul territorio. Gli analisti non escludono infatti che proprio le basi statunitensi sul suolo italiano, che potrebbero essere utilizzate per far decollare droni e jet spia, possano essere prese di mira dagli estremisti. Ma a rischio, si ragiona al Viminale, non ci sono solo gli interessi dei paesi direttamente coinvolti: in quanto alleato di Stati Uniti e Gran Bretagna, l’Italia non è esente da rischi. E’ per questo che, ha sottolineato il ministro degli Esteri Giulio Terzi, "il livello di attenzione è molto alto sia per quanto riguarda la condizione del nostro personale all’estero che per tutti gli italiani presenti in quelle aree". Il che significa che anche i contingenti militari presenti nelle aree di crisi hanno innalzato i livelli di sicurezza al massimo.
Controlli accurati vengono infine svolti sui migranti in arrivo dal nord Africa ma anche dalla Siria, perch‚ non si puó escludere che proprio attraverso quei canali, in mezzo a decine di disperati, si nascondano estremisti pronti a colpire.
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