“Ma quanto è trasparente il M5s? E’ il quesito che ci poniamo in tanti. Un movimento di “virtuosi” che ha sempre fatto della trasparenza la sua battaglia principale, non può avere delle zone d’ombra. E non ci riferiamo allo scandalo delle firme false a Palermo e Bologna che è sotto gli occhi di tutti, ma alla nuova bufera che si sta abbattendo sulla giunta Raggi, in merito agli atti firmati dal sindaco sulle nomine del suo staff. A cinque mesi dalla sua investitura, la Raggi non è ancora riuscita a completare la sua squadra dove risultano incarichi ancora vacanti mentre su quei pochi già fatti ci sono forti dubbi neanche tanto velati”. Lo dichiara il consigliere capitolino di Fratelli d’Italia, Francesco Figliomeni.
“La posizione del capo della sua segreteria politica, Salvatore Romeo, è finita infatti sotto le mani della Procura di Roma. Già tempo fa l’A.NA.C. a cui era stato chiesto un parere in merito, aveva visto profili illegittimi nella procedura utilizzata per la sua nomina. Fu chiamato in causa anche un professore di Tor Vergata, esperto di atti amministrativi, che a sua volta espresse un parere negativo, in quanto Romeo dipendente comunale aveva scelto l’aspettativa dallo stipendio di 40mila euro per essere riassunto dal sindaco come capo segreteria con un compenso di 120mila euro, poi abbassato a 93mila, un atto illegale secondo l’art.90 del T.U.E.L. in quanto nessuna ragione giuridica può giustificare il mutamento di rapporto di servizio di un proprio dipendente”.
“L’inchiesta portata avanti dalla Procura – prosegue Figliomeni – indaga anche sul presunto asse Cerroni-Muraro e sull’anomalia che vedeva i contenuti di riunioni riservate sull’Ama che sarebbero stati riportati in tempo reale, condizionando così l’attuazione delle decisioni a favore di Cerroni. Per non parlare dello strapotere di Raffaele Marra, chiacchierato braccio destro della Raggi, che avrebbe portato Laura Benente, ex responsabile delle Risorse Umane, a dimettersi sotto forti pressioni perché non sulla linea dello staff del sindaco. Tutti aspetti che sarebbero stati messi in luce nella denuncia presentata dall’ex capo di Gabinetto, il magistrato Carla Romana Raineri e dall’ex assessore al Bilancio, Marcello Minenna, che a seguito di procedimenti poco chiari decisero di dimettersi con polemica nei confronti del sindaco. Fatti oscuri – conclude l’esponente Fdi – su cui bisogna far luce, come già denunciato dal nostro gruppo capitolino di Fratelli d’Italia”.
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