In occasione del dibattito sulla fiducia al governo, tenutosi ieri nell’Aula di Montecitorio, la sola forza politica presente in Parlamento a parlare di italiani residenti all’estero nelle dichiarazioni di voto è stata quella del MAIE, nella persona del suo presidente, On. Ricardo Merlo. Quella dell’eletto nella ripartizione estero Sud America – il più votato a livello mondiale, con oltre 70mila preferenze personali – è stata una dichiarazione di voto a nome del Movimento Associativo Italiani all’Estero, che nel mondo ha ottenuto 170mila voti circa, e che con i suoi candidati nella lista Monti in Nord e Centro America e in Australia ha certamente fatto la differenza. Ancora una volta, dunque, il MAIE mette al centro gli italiani nel mondo, è la voce dei connazionali oltre confine nei Palazzi romani che contano.
Già durante le consultazioni in occasione della formazione del governo, solo il MAIE aveva parlato al premier incaricato Letta delle necessità, dei desiderata delle comunità italiane residenti nei cinque continenti, sottolineando anche come gli italiani all’estero possano dare una forte mano all’Italia per aiutarla a farla uscire dalla crisi. Ieri, a Montecitorio, Merlo ha avuto l’occasione di spiegare che anche gli italiani nel mondo daranno il proprio contributo alla buona riuscita di questo governo e che sosterranno lealmente l’esecutivo per il bene del Paese e di tutti i cittadini italiani, ovunque essi siano.
E’ giusto evidenziare che durante la discussione di voto in occasione della fiducia hanno chiesto e ottenuto la parola, a titolo personale, anche l’On. Guglielmo Picchi, unico deputato PdL eletto all’estero, e l’On. Renata Bueno, dell’USEI, l’Unione Sudamericana Emigrati Italiani, movimento presieduto da Eugenio Sangregorio. Silenzio assordante, invece, da parte del Partito Democratico e dei suoi eletti all’estero, che non sono intervenuti né hanno voluto ricordare la forza degli italiani nel mondo. Fedi, Garavini e compagnia bella appaiono in difficoltà, poco convinti della nascita di questo governo. C’è da capirli: come spiegherà Laura Garavini, per esempio, il sostegno al governo Letta, che vede Angelino Alfano – segretario PdL – vicepremier, dopo che per anni l’eletta in Europa e residente in Germania ha lanciato fuoco e fiamme contro Silvio Berlusconi e il centrodestra? Come farà ora Garavini a parlare male del Cavaliere e del suo partito, visto che fa parte della maggioranza – insieme al tanto odiato, da lei, uomo di Arcore – che sostiene questo esecutivo? A sinistra stanno messi proprio male.
Twitter @rickyfilosa
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