Svolta nelle indagini della Polizia di Stato, coordinate dal sostituto Procuratore della Repubblica Dott.ssa Marino, riguardo alla rapina avvenuta la notte tra venerdì e sabato scorso a Carpi, ai danni di due fidanzati italiani brutalmente aggrediti per strada e poi derubati di soldi e cellulare.
Nel tardo pomeriggio di ieri è stato eseguito, dagli agenti della Squadra Mobile e del Commissariato di Carpi, il fermo disposto dalla Procura della Repubblica di Modena nei confronti di due cittadini marocchini e di uno della Tunisia, ritenuti, a seguito delle indagini della Polizia, concorrenti nel reato di rapina e lesione aggravate unitamente all’altro cittadino marocchino arrestato in flagranza subito dopo i fatti.
Fondamentale per la risoluzione tempestiva del caso – chiariscono gli investigatori – è stato il lavoro svolto in simbiosi dai poliziotti e dalla Procura della Repubblica di Modena che, senza sosta, hanno raccolto gli elementi d’indagini utili all’emissione dei provvedimenti di fermo eseguiti nella tarda serata di ieri.
Dopo l’arresto in flagranza di uno dei quattro rapinatori, avvenuto poco dopo i fatti, grazie all’intervento della donna vittima della rapina, ex campionessa di arti marziali, è stato possibile chiudere il cerchio anche intorno agli altri tre complici grazie alle prove raccolte nell’immediato.
Decisive sono state le testimonianze di almeno 5 persone, che avendo assistito ai fatti hanno raccontato com’è andata la vicenda ed hanno riconosciuto gli autori della rapina, cosi come lo sono state le telecamere di una sala slot nei pressi del luogo dei fatti, che hanno ripreso 4 persone che scappavano ed una in particolare che si puliva dentro il bagno e gettava un giubbotto insanguinato poi recuperato dalla Polizia. Infine, i riscontri sono arrivati anche dagli accessi al pronto soccorso dei feriti, il sabato mattina.
I pugni sferrati dalla donna per legittima difesa hanno causato danni evidenti in particolare ad uno di loro provocandogli la rottura dei denti.
L’uomo, quel sabato mattina, si è recato in ospedale ed è stato riconosciuto da altri testimoni, così come sono stati riconosciuti insieme a lui due soggetti chiave della vicenda: un testimone italiano, amico dei componenti del branco, che aveva cercato di sedare l’aggressione ma che era rimasto contuso; ed un altro dei partecipanti alla rapina che aveva accompagnato l’amico sanguinante in ospedale. I 4 malviventi erano soliti agire sotto l’effetto di un cocktail di psicofarmaci e alcolici che li rendevano allucinati e aggressivi verso chiunque, oltre che sprezzanti del pericolo e incuranti del dolore fisico. Sono state infatti sequestrate le ricette mediche, verosimilmente falsificate, con cui gli arrestati acquistavano i farmaci poi usati per i cocktail.