Tocco un argomento importante. Qui in Italia, riguarda circa 2.000.000 di persone. L’argomento di cui sto parlando è la fibromialgia e penso che sia giusto sensibilizzare l’opinione pubblica a riguardo.
La fibromialgia è una sindrome cronica e sistemica che è catalogata come patologia reumatica di natura extra-articolare. Essa colpisce prevalentemente le donne. I suoi sintomi sono dolori brucianti simili a trafitture, dolori ossei e dolore alla palpazione di almeno 11 delle aree del corpo denominate “Tender points”.
La fibromialgia porta anche disturbi come irritazioni intestinali, cistite interstiziale, formicolii agli arti, fitte intercostali, nevralgie, disturbi del sonno, crampi, spossatezza, gonfiore articolare e mastodinia, ossia dolori al seno, dolore pelvico, senso di stordimento, nausea, capogiri, disturbi nella concentrazione e dolore temporo-mandibolare.
Questa malattia è altamente invalidante. Chi ne soffre è spesso costretto a stare a letto e questo inficia molto sulla sua vita lavorativa e sociale. Non di rado, la fibromialgia porta anche la depressione di chi ne è affetto. La depressione è correlata al fatto che le persone che sono vicine ad un malato di fibromialgia non comprendano la situazione e che pensino che egli sia un “ipocondriaco lagnoso”, quando (in realtà) egli parla di una malattia che c’è e che lo affligge veramente.
Riguardo alla causa, si suppone che la fibromialgia sia una malattia autoimmune.
Penso che sia arrivato il momento di parlare di questa sindrome. Penso anche che si debba iniziare a favorire la ricerca. Mi risulta che in Israele si stiano facendo dei passi avanti nella ricerca di cure contro questa sindrome. Purtroppo, sembra che qui in Italia non si stia facendo altrettanto, vista anche la fuga di cervelli all’estero. Questo non può essere accettato. Un Paese civile deve avere a cuore il benessere dei cittadini. Il benessere dei cittadini è menzionato nel preambolo della costituzione americana. Forse, il nostro Paese dovrebbe imparare dagli USA.