Emanuele Fiano ha parlato della polemica tra il Partito Democratico e Mentana: “La gente intanto deve sapere che sono 110 giorni che il parlamento non può funzionare, non ci sono ancora le commissioni e questo dipende dalla maggioranza. Nel frattempo la legislatura ha avuto due vere sedute di attività e noi abbiamo presentato interpellanze sul possibile conflitto d’interessi del ministro della difesa, sul tema dell’inchiesta che in Calabria ha toccato la Costituzione del partito per Salvini, sul tema dei soldi di Salvini, e abbiamo in aula sia fatto un intervento sia su quanto detto da Salvini a proposito dell’omicidio di Regeni sia sui dodici morti lasciati in mare dalla nave americana. Di tutto questo nel tg di Mentana non ho sentito parola. Così è un po’ difficile capire quello che sta facendo l’opposizione. Se Mentana ci dice che siamo dormienti, ci interessa svegliarlo. Se di 20 attività che abbiamo fatto il tg di Mentana non ne parla, evidentemente c’è qualcosa che non funziona”.
Fiano è preoccupato per quello che accade sui social: “Servirebbe una commissione d’inchiesta per capire cosa succede in Italia – dice a Radio Cusano Campus -. Siccome oggi, al di là del prezioso lavoro che fanno i mezzi d’informazione, molto della disputa politica si svolge sui social, e ogni volta che si criticano M5S o Lega fioccano commenti, critiche, violenze, che arrivano da decine di account sul cui profilo non c’è nulla e con 4 o 10 follower al massimo. Vorrei togliermi il dubbio che tutto questo possa dipendere da qualcuno che questi account li organizza per opporsi alle critiche in maniera coordinata. Vorrei semplicemente verificare questo. Dobbiamo difendere la libertà dei social, ma non si può autorizzare, se accade, qualcuno a fabbricare account falsi per influire e orientare la critica. Magari basterebbe che ogni account venisse associato ad un documento di identità”.