“Se ci sono saranno le primarie per scegliere il segretario di Forza Italia io mi candido certamente. Con le mie idee, con le mie cose”. Lo dice a Rai Radio1, ospite della trasmissione ‘Un Giorno da Pecora’, il Presidente della Liguria Giovanni Toti, sempre più critico in realtà nei confronti di Forza Italia e persino di Silvio Berlusconi.
Sul nome del partito, Forza Italia, “ragionerei. D’altra parte già Berlusconi voleva cambiarlo”. Terrebbe comunque la parola Italia nel nome? “E’ un po’ inflazionata ma molto bella”.
Per le primarie “il modello potrebbe essere quello del Pd”, ha continuato Toti. Dovrebbe partecipare anche Berlusconi? “In tutta franchezza – ha detto Toti a Rai Radio1 – penso che il Presidente Berlusconi abbia un ruolo, uno status, uno standing diverso dal candidato alle primarie. Io ho sempre detto che lui è il fondatore del c.destra”.
“Il rapporto umano con Berlusconi resta un rapporto profondo. Oggi però deve rendersi conto che un’epoca è finita, col voto del marzo scorso, con la globalizzazione e la crisi che ha colpito il Paese”.
Berlusconi ha concluso anche la sua parabola politica? “Io credo che Berlusconi, dopo tutto quello che ha fatto nella vita, oggi deve cominciare a pensare a come lascerà il suo partito a questo paese, come fanno tutti i grandi statisti”, aggiunge Toti. In che modo? “C’è bisogno di costruire un percorso che dia legittimità ad una classe dipendente”. Mara Carfagna le piacerebbe come successore del Cavaliere? “Ha fatto gavetta politica, ha tutte le caratteristiche per giocarsi le sue chance”.
“Se e’ vero che c’e’ stata una telefonata con Salvini in cui mi avrebbe detto ‘tieniti pronto per settembre’? “Sento Salvini per molte ragioni visto il mio ruolo. Che mi abbia detto quando andare a votare in tutta sincerita’ posso dire che non e’ cosi’, si tranquillizzino tutti i parlamentari. Possiamo smentire che Salvini mi abbia detto che si andra’ a votare a settembre, non me lo ha mai detto, nel modo piu’ assoluto”.