Anche in Australia abbiamo festeggiato i 70 anni della nostra Repubblica italiana, un po’ in tutto il Paese ci sono state manifestazioni per ricordare quel giorno che l’Italia passò dalla monarchia alla Repubblica. Fu un grande giorno e non poteva non essere ricordato con la stessa enfasi con cui 70 anni fa si giunse a questo grande risultato; non solo nacque l’Italia repubblicana, ma per la prima volta le donne ebbero la libertà di espressione, com’è giusto che sia.
Anche se oggi l’Italia attraversa momenti difficili economicamente e socialmente, da 70 anni vive in pace, senza conflitti all’interno dei propri confini. Abbiamo altri problemi, come l’immigrazione. Ma ricordiamo che proprio in quegli anni, dopo la seconda guerra mondiale, migliaia di nostri connazionali emigrarono all’estero, quei connazionali che hanno reso grandi paesi come l’Australia per esempio, grazie al loro lavoro. Oggi noi della seconda e terza generazione possiamo vivere in un paese che rispetta la nostra comunità e ama il made in Italy.
Il 2 giugno a Sydney è stato festeggiato presso il forum culturale del Coasit, c’è stata una grande partecipazione da parte di tanti illustri personaggi che hanno contribuito alla crescita economica. Il neo console Arturo Arcano, nel suo intervento ha ricordato l’importanza dei connazionali e soprattutto ha sottolineato la necessità di mettere da parte i protagonismi perché oggi più di allora l’Italia ha bisogno di noi italiani; ha ringraziato tutte le associazioni e enti italiani per il loro sforzo, tenendo presente che in questi anni sono stati fatti tanti tagli, ma lo spirito di portare avanti il nostro DNA italiano non si ferma: “La nostra cultura e la nostra lingua vanno promosse e difese”.
Il senatore Francesco Giacobbe, Pd, ha rimarcato il ruolo dei tanti connazionali che si sono distinti nella comunità, molti di loro oggi ricoprono un ruolo politico, sociale ed economico molto importante per l’Australia e che è importante che i rapporti commerciali tra i due paesi.
Ci sono stati molti interventi da parte di membri della politica locale di origine italiana e tutti in modo spontaneo hanno sottolineato il ruolo dell’Italia e degli italiani in Australia.
Personalmente vorrei che in Italia ci si ricordasse anche di questi italiani all’estero, peccato che le istituzioni italiane spesso se ne dimentichino. Quale occasione migliore come quella del 2 giugno per ricordare anche chi è fuggito dall’Italia perché c’erano poche prospettive? Oggi se l’Italia all’estero vende prodotti ed è apprezzata e rispettata è solo perché quegli emigrati hanno sempre portato nel cuore la nostra patria, ricordiamocelo sempre.
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