Boom di Ferragosto. Invasa dai turisti, Firenze registra il tutto esaurito. Pieni hotel e musei. Ogni giorno, da settimane, 280 pullman scaricano turisti in città. Uno su due arriva dall’estero. I polacchi continuano a sorprendere: in gruppo arrivano al mattino per tornare a casa al tramonto, viaggiando di notte. Una visita in centro, al Duomo in un lampo, idem a Palazzo Pitti, se possibile, e a Ponte Vecchio. La sede del pranzo al sacco.
Firenze è piena, impossibile prenotare biglietti per il museo dell’Opera del Duomo e per l’Accademia, ormai completi. Il calo degli americani, peraltro previsto, viene compensato da presenze australiane e inglesi: il calo della sterlina non sembra aver provocato effetti negativi. Il pienone a Ferragosto. L’Indipendent, quotidiano britannico, ha realizzato un reportage sul fenomeno che regala a Firenze il 10% di presenze turistiche rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno. Oggetto del reportage, quarantotto ore a Firenze, partendo da Piazzale Michelangelo. La Galleria dell’Accademia, gli Uffizi, la sosta all’Antico Vinaio di via del Neri. Una sorta di guida su cosa fare in due giorni a Firenze. E un avvertimento: preparatevi alle code, ma le focacce con prezzi a partire da 5 euro valgono l’attesa. “Favolosa” è la più consigliata: salame, pecorino, melenzane, crema di carciofi. Una citazione speciale per il Mercato Centrale, meritevole di attenzione . “Un tesoro per buongustai, con ventisei banchi che servono di tutto, dalla pizza con la salsiccia e cime di euro, al prezzo di 11 euro. Abbondanti le ciotole di tagliatelle al tartufo a 4 euro. Un buon bicchiere di vino rosso toscano vale 4 euro”.
I ristoratori toscani riconoscono la provenienza del turista senza che questi apra bocca. Basta un’occhiata. E sanno che i francesi vanno pazzi per la pasta, ma gli spaghetti riescono ad arrotolarli solo con l’aiuto del cucchiaio. I coreani spesso non conoscono le lingue: un’avventura prendere le ordinazioni. I brasiliani hanno l’abitudine di dividere i piatti unici. Precisi, silenziosi e rispettosi i tedeschi, turisti ideali riconoscibili per “i calzini bianchi”. Gli americani grandi assenti. Sono rimpianti per l’abitudine di lasciare buone mance.
Ristoratori al settimo cielo, il boom turistici ferragostano di Firenze è manna per loro. Laddove amministratori e residenti si lamentano dei visitatori “mordi e fuggi”. Un problema vero, che consegna alla città e ai cestini della spazzatura montagne di rifiuti. Lo svuotamento nel centro storico è passato dalle normali otto volte al giorno a dodici, più del 50%. Un problema, è vero, ma di lana caprina, a voler leggere i numeri del turismo di agosto a Firenze. La parte del leone la fa il lusso. I grandi alberghi parlano di “andamento positivo, con ospiti da Medio Oriente e America Latina.
L’Europa è la dinamo della crescita della clientela. In particolare, la Svizzera, il Portogallo e la stessa Italia. Vanno alla grande anche gli agriturismi, non solo gli hotel di lusso. Quelli toscani sono richiestissimi da inglesi e italiani che cercano il relax in campagna. Le prenotazioni sono cresciute del 54%. E un tedesco su tre sceglie la Toscana. Trivago, uno dei principali portali di prenotazioni alberghiere, attribuisce a Firenze due posizioni in più in un solo anno. Il capoluogo della Toscana ha scalato le classifiche, avvicinandosi lei città senza il mare, a Rimini salda al primo posto, Firenze in avanzata anche fra le città d’arte in crescita anno dopo anno: è sesta in classifica sopra Taormina. Il Ferragosto di Firenze parla sempre di più italiano, Un invito a rassegnarsi a Napoli, Sorrento e Milano Marittima che chiudono la hit italiana. Più 10% dal 2014, Firenze mostra in questi giorni tutti gli alberghi aperti. In un mese, agosto, in cui alcuni chiudevano per ferie perché il periodo veniva ritenuto “bassa stagione”. Il turismo di massa ormai si muove verso le città d’arte anche in estate. Le presenze salgono; fugate le preoccupazioni, non c’è stato l’effetto del dopo Expo. I numeri tengono alla grande.
Firenze gongola. Un po’ meno i fiorentini: la storia dei turisti “mordi e fuggi” non va giù a quei cittadini rosiconi di professione. Sul fenomeno pare abbia una certa incidenza anche l’allerta terrorismo. In negativo per gli statunitensi, in positivo per i turisti europei. “Italia e Firenze sono percepite come mete sicure”. È cambiato anche il modo di viaggiare: i turisti decidono all’ultimo momento. Persiste però un problema, questo però non legato al “mordi e fuggi”. Spesso è un turismo non qualificato e la spesa pro capite è bassa. Visti numeri e risultati, pare vada bene lo stesso.
Il caldo, poi, non è asfissiante e brutale come nel 2015. Sufficienti due passi in centro per raccogliere una visuale che sembra la stessa da Pasqua a fine giugno, e non di metà agosto, sotto il profilo turistico. I cestini della spazzatura testimoniano il pienone di Ferragosto a Firenze.
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