Massimiliano Fedriga, governatore leghista del Friuli Venezia Giulia, ha parlato dell’attuale situazione politica: “Il Governo non è stato fatto perché ci sono state pressioni arrivate da fuori il nostro Paese. Per seguirle è stata scelta una via che non combacia con l’attuale maggioranza del nostro Parlamento. Ci sono tante forze politiche che stanno cavalcando strumentalmente la questione. Qui non si parla di come immaginare l’azione di governo, argomento soggettivo. Qui si parla dell’idea di democrazia. La democrazia non può passare attraverso un assenso/consenso che venga da altri paesi europei”.
Su quanto accaduto con il Presidente della Repubblica: “Le controproposte di Mattarella – spiega Fedriga a Radio Cusano Campus – sono pubbliche, ma noi non ci siamo impegnati su un cognome, ci siamo impuntati su un metodo. Il Governo deve essere al servizio degli italiani, non a disposizione di qualche potentato dell’Unione Europea. Non potevamo transigere su questo, abbiamo già fatto tanti passi indietro. Chi dice che Salvini in realtà aveva il desiderio di tornare a votare sbaglia, anche se capisco le difficoltà politiche che portano a creare dei castelli poco realistici. Avessimo voluto tornare al voto, avremmo potuto farlo da subito, visto che la Lega ha iniziato a crescere in tutti i sondaggi subito dopo le elezioni. Abbiamo invece fatto uno sforzo ogni tipo di aspettativa. Anche difficile. Nessuno immaginava ad esempio che la trattativa con i Cinque Stelle portasse consensi alla Lega. Noi l’abbiamo fatta non per guadagnare un voto in più, ma per governare e dare risposte concrete ai cittadini di questo Paese”.
Di nuovo su Mattarella: “In modo molto chiaro, sottolineo che noi non perseguiamo la strada dello scontro frontale. Mattarella ha fatto il possibile per avviare il Governo, è mancato il coraggio finale perché sono arrivate pressioni forti dall’esterno. Capisco la paura, ma non possiamo decidere chi governa il Paese per la volontà di qualche fondo e non per la volontà dei cittadini. Altrimenti saremmo sempre sotto ricatto. Se ci releghiamo ad essere servili verso questo potere finanziario, non ne usciremo mai”.
Sull’euro e sull’Europa: “L’abbiamo scritto e detto, non siamo contro l’Europa, siamo contro questa Europa, che deve essere ricostruita sulle basi di un interesse generale dei popoli europei. Non può esistere una Europa con uno o due Paesi egemoni. L’euro va bene se risponde alle esigenze di tutti i paesi europei. Non siamo contro l’euro, possiamo metterne in discussione il funzionamento, per renderlo più attuale e più rispondente alle esigenze economiche e imprenditoriali di diversi Paesi europei. Non siamo dei sovversivi”.
Sul Movimento Cinque Stelle: “Lega e M5S insieme alle prossime elezioni? Non lo so dire, non lo decido io. In questa trattativa il Movimento Cinque Stelle si è dimostrato serio e leale”.