La Sicurezza sociale nell’Unione Europea diventa “digitale”. La Commissione Europea ha ieri introdotto il nuovo sistema informatico – l’Electronic Exchange of Social Security Information System (EESSI) – che renderà più veloce e semplice lo scambio delle informazioni relative alla sicurezza sociale nell’ambito della UE, del SEE e della Svizzera.
L’EESSI è un sistema informatico che aiuterà almeno 15.000 istituzioni degli Enti previdenziali dei vari paesi dell’UE a scambiarsi informazioni con maggiore rapidità e sicurezza, come previsto dal regolamento della UE sul coordinamento dei regimi di sicurezza sociale.
Giova ricordare che un sistema su base europea di questo tipo è una novità assoluta: attualmente infatti la maggior parte degli scambi avviene ancora su carta. Il nuovo sistema quindi, che sarà realizzato e che entrerà a regime nell’arco di due anni, intende modernizzare e rendere più efficiente lo scambio di tutte le comunicazioni tra enti nazionali riguardanti la sicurezza sociale in ambito transfrontaliero e sarà caratterizzato dall’utilizzo di documentazione elettronica strutturata.
L’obiettivo è quello di combattere frodi, abusi ed errori, visto, tra l’altro, che gli enti previdenziali nazionali utilizzeranno documenti elettronici nella lingua nazionale garantendo così la correttezza e la completezza degli stessi.
Il nuovo sistema accelererà inoltre la lavorazione e la liquidazione di quelle domande di prestazione presentate da soggetti i quali hanno lavorato in più Paesi. Tali documenti saranno inoltrati attraverso il sistema EESSI (collocato centralmente presso la Commissione europea) al destinatario dell’altro paese dell’UE. Il personale degli enti previdenziali sarà in grado di trovare il destinatario corretto nell’elenco degli enti nazionali.
Quali saranno concretamente i vantaggi?
Per i cittadini: maggiore rapidità nella gestione delle domande di prestazione e maggiore rapidità nel calcolo e pagamento delle prestazioni. Per le pubbliche amministrazioni: flusso standardizzato delle informazioni; maggiore facilità nella comunicazione multilinguistica grazie a documenti strutturati comuni e ottimizzazione della verifica e raccolta dei dati.
I Paesi dell’Unione, del SEE e la Svizzera avranno due anni di tempo per collegare i loro sistemi nazionali alla piattaforma centrale europea in modo tale che entro luglio del 2019 sarà realizzato un sistema di scambio elettronico semplice, rapido e sicuro, delle informazioni relative alla sicurezza sociale.
L’ideale sarebbe per l’Italia riuscire ad introdurre lo stesso sistema in ambito bilaterale ma, nonostante la buona volontà dell’Inps, sono per ora pochi gli accordi di scambio informatico elettronico in materia di sicurezza sociale attuati con i Paesi extraeuropei.
*deputato Pd eletto all’estero e residente in Australia
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