Luca Zaia, governatore del Veneto, nel commentare le recenti considerazioni sul federalismo del presidente del Consiglio, Mario Monti, usa una citazione latina: ‘Excusatio non petita, accusatio manifesta. Il Professore sa di essere in fallo, sa che il suo Governo in pochi mesi ha annichilito con le sue scelte la prospettiva federalista costruita da chi lo aveva preceduto alla guida del Paese e si affanna a trovare giustificazioni che hanno l’amaro sapore della beffa per tutti quei cittadini che intravedevano finalmente uno spiraglio di giustizia, equita’ e responsabilita’ che solo il vero federalismo e’ in grado di garantire’.
‘Monti – dice Zaia – intona una volta di piu’ lo stantio ritornello della diversita’ tra le regioni ben sapendo che questa litania viene fatta propria da chi ha interesse a non cambiare le cose, a far si’ che in Italia si continuino a premiare quelle realta’ dove la cattiva amministrazione, gli sperperi e le inefficienze sono di casa, ai danni di quei territori dove si lavora, si produce, si governa con impegno, sacrificio e senso di responsabilita’. D’altronde e’ lo stesso Presidente Napolitano ad affermare che il federalismo non e’ piu’ una scelta ma una necessità’.
‘Al presidente Monti – continua Zaia – voglio solo ricordare che gli ormai quasi 2000 miliardi di euro di debito pubblico dell’Italia che determinano il maturare di quasi 80 miliardi di interessi ogni anno, non li ha certo accumulati la comunita’ veneta, a cui va il merito, invece, di aver contribuito sempre in modo concreto e sostanzioso al risanamento dell’economia nazionale, ricevendo in cambio da Roma frustranti penalizzazioni che avrebbero dovuto essere riservate a chi, dopo aver dilapidato il proprio patrimonio, continua a erodere le risorse dell’intero Paese’. ‘E’ tempo di porre fine a questa ingiustizia, rifiutando quel solidarismo falso e ingannevole, che serve solo a fornire alibi a chi ha interesse a continuare a vivere a spese degli altri’, conclude.
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