Il successo delle tecniche di fecondazione assistita e’ legato a doppio filo alla qualita’ degli spermatozoi utilizzati. La normalita’ del corredo cromosomico dello spermatozoo e’ fondamentale affinche’ embrione, feto e bambino non siano affetti da anomalie genetiche. I ricercatori del Servizio per la patologia della riproduzione umana dell’Azienda ospedaliera universitaria di Padova, diretti da Carlo Foresta, hanno messo a punto una nuova tecnica in grado di analizzare, sul singolo spermatozoo, l’intero corredo del Dna cellulare.
La metodica, mai applicata prima finora, ha gia’ condotto a risultati molto importanti: quando tutte le altre tecniche esistenti non erano in grado di evidenziare alterazioni del Dna spermatico, questa ha invece dimostrato che il 5% degli spermatozoi apparentemente normali, nel soggetto fertile, presenta anomalie del corredo cromosomico. La percentuale di queste ultime incrementa con l’aumentare dell’eta’, tanto da interessare il 44% degli spermatozoi negli ultrasessantenni con parametri seminali apparentemente normali.
Lo hanno spiegato gli esperti al XXVII Convegno medicina della riproduzione in corso ad Abano Terme.
Questa tecnica "ha chiarito per la prima volta in modo molto definito le percentuali di alterazione del Dna spermatico e ha individuato l’elevata percentuale di alterazione del Dna negli spermatozoi di soggetti anziani".
In questi ultimi anni, notano gli autori, si assiste piu’ frequentemente alla ricerca di paternita’ da parte degli over 50/60 anni, e la piu’ alta incidenza di nascite di bambini con alterazioni geniche riscontrate in padri anziani trova giustificazione nei risultati del lavoro presentato ad Abano Terme.
"E’ vero che questi spermatozoi non possono piu’ essere utilizzati per procedere alla fecondazione in vitro, ma nel counselling e nelle informazioni fornite al paziente simili dati sono molto preziosi – spiega Foresta – anche perche’ la fecondazione malriuscita, una tecnica di Pma andata male, una malformazione del feto che porta poi all’aborto spontaneo, un’alterazione cromosomica che puo’ comportare la scelta dell’aborto volontario o un bambino nato con alterazioni cromosomiche, sono tutte condizioni da evitare".
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