Prima era il vecchio telefono cellulare, adesso e’ lo smartphone. La febbre degli italiani per le tlc non accenna a diminuire, anzi si evolve, tanto che ormai i nuovi telefoni super intelligenti, con i quali si scambiano messaggi in chat, si vedono video, si naviga sui social network, si controllano le e-mail, sono riusciti nel sorpasso ai danni dei telefonini tradizionali.
Il dato e’ stato diffuso nel corso del XV Evento annuale Ericsson, il colosso svedese che produce proprio quelle reti ultra tecnologiche che consentono di sostenere un traffico dati sempre piu’ intenso. La ricerca di Ericsson dice infatti che se nel 2013 nelle case italiane il numero di cellulari e smartphone sostanzialmente coincidevano, nel 2014 i due terzi degli italiani (65%) hanno ormai a casa un telefonino di ultima generazione.
In aumento anche il numero di tablet: lo scorso anno ne disponeva un italiano su tre, quest’anno la quota e’ salita a uno su due. Del resto, entro il 2016 nel mondo un utente su due avra’ un telefonino di ultima generazione ed entro il 2015 le sottoscrizioni mobili, che oggi sono 6,8 miliardi, supereranno la popolazione mondiale con un traffico dati in mobilita’ destinato a crescere di 10 volte entro il 2019. L’Italia non e’ da meno.
L’accesso a Internet dal telefonino e’ ormai un’abitudine per il 62% degli italiani: la fascia d’eta’ piu’ ‘sensibile’ a questo mondo appare quella tra 20 e 29 anni, dove un utente su tre usa servizi di chat e Instant Messaging oltre dieci volte al giorno e addirittura il 40% vede brevi video sul telefonino ogni giorno. Piu’ in generale, rispetto al 2013, aumenta il numero di persone che ogni giorno accede a servizi in mobilita’, ad esempio instant messaging (34% degli utenti mobili nel 2014, contro il 20% nel 2013) e social networking (31% contro 21%).
Anche nel nostro Paese cresce il consumo di video online. Il 69% degli utenti Internet guarda brevi filmati online su base settimanale mentre un utente Internet su due guarda interi film o episodi Tv online. Questa tendenza, quindi, non solo traina la richiesta di avere una connessione Internet piu’ veloce, ma impone a tutto il sistema-Paese una decisa virata verso le nuove tecnologie.
Anche per questo gli operatori presenti all’appuntamento hanno attaccato la recente gara, del valore di 2,4 miliardi, per la fornitura dei servizi di connessione e sicurezza informatica al settore pubblico per i prossimi sette anni: "La gara e’ fatta al massimo ribasso, vuol dire che puo’ partecipare chiunque, senza dare la minima garanzia sulla qualita’ del servizio offerto. Allora dobbiamo avere il coraggio di dire: non partecipo, perche’ e’ sbagliato", ha detto l’ad di Telecom, Marco Patuano, che ha anche ribadito l’esigenza, per il gruppo telefonico, di tornare ad assumere giovani.
A Patuano ha fatto eco il numero uno di Fastweb, Alberto Calcagno: "E’ impensabile – ha sottolineato – tornare indietro e abbassare i parametri di capacita’ di banda rispetto a requisiti piu’ alti previsti ben nove anni fa, mentre si stanno lanciando i nuovi servizi digitali".
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