Per ora, stando al nuovo dcpm, le palestre sono salve. Ma tra una settimana rischiano di subire una nuova stretta che per molte di loro potrebbe rivelarsi fatale.
Andrea Sironi, titolare delle palestre Accadueo di Milano (due sedi, una in viale Lucania, zona corso Lodi-Corvetto, l’altra in via Rucellati, 3.800 metri quadri in totale tra 6 piscine, sale pesi, fitness e spinning) trattiene a stento la rabbia, quella di tutto un settore che con una nuova chiusura rischierebbe di non rialzarsi più.
“Per il settore del fitness si fa di tutta l’erba un fascio. Finora non ci sono testimonianze di cluster nei centri fitness, se qualcuno non rispetta le norme è giusto punirlo ma farlo con tutti è sbagliato. Il messaggio che ha dato ieri il premier Conte ha creato e creerà danni economici perché ha stigmatizzato i centri fitness come centri di contagio. E’ stato un messaggio scellerato”.
Parlando con l’Adnkronos spiega: “Anche se dovessimo restare aperti, quanti saranno gli utenti che torneranno ad allenarsi se il messaggio che passa è che è pericoloso allenarsi in palestra? L’intervento del premier è stato scellerato, nessuna persona verrà a iscriversi ora”.
“Conte ci ha tagliato le gambe, anche se tenessimo aperti dopo quello che ha detto ieri si avrebbero solo i costi certi (come riscaldamento e luce) e nessuna nuova iscrizione quindi io, come altri, farei ancora più fatica a livello finanziario”.
Il problema, per Sironi, è a monte. “Spadafora e Conte sembrano non giocare nella stessa squadra – spiega – il ministro dello Sport su Facebook dice che ‘nessuna evidenza scientifica denuncia focolai in relazione all’allenamento individuale nei luoghi controllati’. Non è possibile che un ministro dello Sport mandi questo messaggio e poi il presidente del Consiglio faccia dichiarazioni assurde nei toni e nei contenuti, si devono mettere d’accordo”.