Vittorio Colao, nella sua prima intervista da capo della task force voluta dal governo per le strategie della Fase 2, a colloquio con il Corriere della Sera spiega: “C’è il rischio” di una depressione globale e “dipende da due cose che nessuno conosce: la scoperta di una terapia e di un vaccino; e la governance mondiale”.
Per Colao “serve un coordinamento internazionale. Se ognuno guarda il suo orticello e non coordina le proprie misure con gli altri le conseguenze saranno pesanti. L’Europa è chiamata a dare risposte comuni su trasporto merci, circolazione delle persone, protocolli per la sicurezza. Se la Francia o la Germania decidono una cosa diversa dall’Italia, una parte delle risorse si sposterà. Evitiamo di danneggiarci a vicenda”.
“Bisogna aiutare le imprese sul fronte della liquidità – aggiunge l’ex ad di Vodafone -. Ammodernarne le strutture produttive e distributive. Farle lavorare con meno gravami amministrativi, meno complicazioni: tutti lo dicono ma nessuno lo fa, perché è difficile farlo; ma il momento è adesso. Servirà un intervento dello Stato, spero temporaneo, senza sussidi a lungo termine: la Cassa depositi e prestiti può essere lo strumento giusto. Tra 12-18 mesi potremo aver superato la tempesta”.