E’ un grido d’allarme quello lanciato dalla moda italiana, che rischia di perdere importanti fette di mercato in tempi di coronavirus.
Sulla Gazzetta di Parma oggi in edicola parla Giorgio Vernazza, presidente provinciale di Fismo-Confesercenti (che rappresenta le piccole e medie aziende al dettaglio di abbigliamento e accessori): “Il settore moda “made in Italy” rischia di perdere segmenti di mercato non più recuperabili, con un danno economico enorme, sia di immagine che di fatturato. Di fatto la chiusura delle attività per il lockdown ha azzerato gli incassi. Chiediamo quindi ai governanti di valutare la possibilità di riaprire le attività il prima possibile”.
“Sono anni che il settore soffre e purtroppo questa pandemia ha messo in ginocchio la nostra categoria. Il bisogno di riaprire è per la nostra sopravvivenza, sapendo che avremo un lungo percorso davanti: bisognerà mettere in campo una strada che ci permetta di rispettare le regole per noi e per tutti. Regole che ci impegniamo a rispettare con serietà poiché è importante uscire da questa guerra vincitori”.
Per Vernazza “”io resto a casa” lo abbiamo e lo stiamo rispettando, ma ora dobbiamo cominciare a camminare anche se con molta attenzione. La fase 2, per citare le parole del premier, è iniziata: allora perché non poter ripartire con le nostre attività? Teniamo presente che ad oggi si stima che un 20% non riapriranno più, e più aspettiamo e maggiore sarà il numero”.