“Sarebbe stato un errore puntare su un’apertura totale e improvvisa. Sono molto favorevole alle riaperture, ma graduali e solo dopo attente valutazioni. E mi pare che il governo sia fortunatamente indirizzato su questa strada”. Lo afferma il presidente della Toscana Enrico Rossi in una intervista al Corriere della Sera.
“Adesso bisognerà capire se le aperture delle fabbriche e di altre attività hanno avuto un impatto sul contagio nelle due settimane che separano queste due date. E poi, se le cifre come spero saranno positive, dovremo continuare ad aprire con gradualità. Eviterei di aprire in un colpo solo bar, ristoranti, spiagge. Ed è proprio per questo che la Toscana aveva chiesto al governo di riaprire dopo l’11 maggio il commercio al dettaglio. La prudenza è importante in questa fase”, “è giusto evitare la faciloneria e guardarci attorno.
La Germania ha subito un contraccolpo per aver aperto troppo e troppo presto. Dobbiamo stare attenti a non dover tornare indietro. Io capisco che c’è una grande voglia e un fortissimo bisogno di tornare alla normalità ma occhio a non esagerare. Ed è proprio per questo che abbiamo firmato anche ordinanze restrittive, come quella che vieta ai toscani di andare con le famiglie nelle seconde case”.
A Livorno, dopo una protesta di centinaia di commercianti, il sindaco ha chiesto maggiori aperture. Nella vicina Pisa il primo cittadino ha chiuso il lungomare ai non residenti… “Rispetto molto i sindaci, ma se non si segue un quadro di norme di carattere nazionale da questa emergenza non ne usciamo. Serve unità d’intenti. Altrimenti si rischia di far decidere sul Covid-19 anche le circoscrizioni”.