Benedetto Della Vedova, Sottosegretario agli Esteri con delega agli italiani nel mondo, in occasione della presentazione del primo Rapporto sul turismo delle radici ha detto: “Come ministero degli Esteri vogliamo sostenere le iniziative che valorizzano il senso di appartenenza alle origini e consentono di attivare circuiti virtuosi dall’estero verso i nostri borghi e i centri storici e verso le destinazioni che esprimano l’identità culturale e sociale dell’Italia e sono nel cuore di chi vuole intraprendere il viaggio verso le radici”.
Il turismo delle radici “può generare una buona ricaduta economica, diversificare l’offerta turistica sia in termini economici che geografici, valorizzando destinazioni fuori dai circuiti tradizionali, puntando sullo straordinario legame emotivo e sentimentale che anche le nuove generazioni di italiani o italodiscendenti coltivano”.
Il fenomeno del turismo delle radici, su cui oggi la Farnesina presenta il primo rapporto, può avere “una dimensione economica”, ma le generazioni che viaggiano sono “le seconde o le terze”, quindi, “il ritorno va preparato, incentivato, evocato con progetti come questo” e “facilitato” con il lavoro della rete diplomatico-consolare, ha detto ancora il sottosegretario.
Si tratta di “un legame affettivo da coltivare, attraverso la tv, la Rai, ma anche i portali del ministero degli Esteri”, per creare ricchezza “in luoghi che spesso non sono quelli tradizionali, perché l’emigrazione statisticamente è stato un fenomeno dei borghi, delle province, più che delle metropoli. Anche questo aggiunge interesse al fenomeno per un risvolto legato al turismo storico su cui gli italiani non sono stati abbastanza bravi”.