Giulio Terzi Sant’Agata, titolare della Farnesina, ha ricevuto al ministero degli Esteri una delegazione del Senato degli Stati Uniti. Della delegazione fanno parte il Presidente pro tempore del Senato, Daniel Inouye, democratico delle Hawaii; il Senatore repubblicano del Mississippi, Thad Cochran, nonché la Senatrice democratica, Mikulsky del Maryland.
La delegazione proveniva da una missione in Nord Africa e Medio Oriente (Tunisia, Israele, Giordania) organizzata dalla Sottocommissione Difesa del Senato, di cui Inouye e Cochran sono rispettivamente presidente e vice presidente.
Una nota della Farnesina, "nel confermare l’eccellente rapporto bilaterale esistente a tutti i livelli tra Italia e Stati Uniti", spiega che "l’incontro ha consentito di approfondire alcuni tra i principali argomenti dell’attualità politica internazionale, con particolare riferimento alle prospettive ed al ruolo dell’Italia nella primavera araba, nonché all’evoluzione della zona euro e alle misure recentemente adottate dall’Italia ed unanimemente apprezzate".
In particolare si è confermata "la piena identità di vedute" per ciò che riguarda il tema della primavera araba; identità di vedute e "impegno verso la democratizzazione, stabilizzazione e crescita economica della regione, pur nella consapevolezza delle grandi sfide ancora aperte".
Si è parlato anche di Libia, in vista della prossima visita del Presidente Monti a Tripoli, che sarà accompagnato anche dal Ministro Terzi, ed in considerazione dell’apprezzato ruolo svolto dall’Italia.
Il ministro Terzi ed i Senatori hanno affrontato anche il tema della crisi iraniana, condividendo le preoccupazioni internazionali sulle attività di arricchimento dell’uranio nell’impianto di Fordow, che getta ulteriori dubbi sull’effettivo impiego pacifico dell’energia nucleare da parte di Teheran. Il ministro Terzi ha ribadito la piena adesione dell’Italia alla strategia di `dual track` nei confronti dell’Iran ed informato sulla prospettiva dell’adozione da parte dell’Ue di ulteriori sanzioni volte ad indurre l’Iran ad un atteggiamento cooperativo sul dossier nucleare.
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