La decisione di Vladimir Putin di affidare a una sussidiaria di Gazprom la gestione temporanea della filiale russa del gruppo Ariston Thermo – si legge sul Sole 24 Ore – oltre che della tedesca Bosch del gruppo BSH Hausgeräte, mette in evidenza la vulnerabilità delle aziende italiane – circa 400 – che operano nella Federazione Russa.
È questa, spiegano fonti della Farnesina, la preoccupazione dietro alla costituzione di un “tavolo Russia”, convocato per giovedì 2 maggio dal vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani.
«È necessario rispettare il quadro sanzionatorio e gli impegni comunitari – osservano le fonti -. Ma poiché siamo consapevoli della vulnerabilità di determinati ambiti specifici, vogliamo seguire caso per caso. Un dialogo diretto con le imprese e a livello della nostra ambasciata a Mosca è già avviato, ma vogliamo renderlo più fluido e intervenire dove necessario, per garantire una ragionevole operatività, sempre nel rispetto del diritto internazionale».