In Ucraina, l’Italia sostiene “le iniziative per arrivare a un cessate-il-fuoco e poi per arrivare alla pace”. Lo ha dichiarato, al suo arrivo a Bruxelles per il Consiglio Affari Esteri, il ministro degli Esteri e vice presidente del Consiglio, Antonio Tajani.
Al titolare della Farnesina è stato chiesto se esiste il timore che da Donald Trump e gli Stati Uniti arrivino troppe concessioni alla Russia.
“Vediamo quello che sarà il colloquio tra il presidente degli Stati Uniti e (Vladimir) Putin, noi ci atteniamo a quella che è stata anche la posizione del G7, che è una posizione anche americana di sostegno all’Ucraina”, ha risposto.
“Vediamo come procederà, noi sosteniamo le iniziative per arrivare a un cessate-il-fuoco e poi per arrivare alla pace. Perchè questo è l’obiettivo principale che ha l’Italia: arrivare a una pace, una pace giusta, però arrivare alla pace. Così come lavoriamo per la pace in Medio Oriente. Gli obiettivi sono sempre quelli. Abbiamo due guerre ai confini dell’Europa, una nel Mediterraneo e una ai confini orientali. Quindi dobbiamo assolutamente far sì che finisca questa stagione e riprenda la stagione della diplomazia, del dialogo e della pace”.
Quanto al piano, per mobilitare fino a 40 miliardi di euro di nuovo sostegno militare all’Ucraina, che ha proposto Kaja Kallas, “è una proposta che va approfondita, attendendo anche quelli che saranno gli sviluppi della situazione”, ha spiegato il ministro degli Esteri.
“Attendiamo la telefonata Trump e Putin per vedere se ci saranno dei passi in avanti per arrivare al cessate-il-fuoco e per arrivare a una tregua. Approfondiremo come chiedono tanti altri Paesi la proposta dell’Alto rappresentante (per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell’Ue), tenendo presente che noi dobbiamo anche raggiungere un obiettivo che è quello del 2 per cento della Nato. Quindi ci sono spese anche da questo punto di vista, poi c’è il piano per la sicurezza della presidente von der Leyen che noi abbiamo approvato”.
Quindi, ha aggiunto, “ci sono molte spese da affrontare e valuteremo con grande attenzione anche la proposta della Kallas. Ma va approfondita e credo bisogna anche attendere gli sviluppi della situazione”.
DAZI: ‘ANCHE DAL CANADA PASSA NOSTRA STRATEGIA PER VINCERE SFIDA’
Il Canada, per le sue potenzialità economiche, è nella lista dei Paesi ‘attenzionati’ dall’Italia nel quadro della sua strategia “per vincere la sfida dei dazi”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel suo discorso venerdì sera davanti a un gruppo di imprenditori italiani riuniti a Toronto per l’evento ‘Strategie di Crescita per l’Italia in Canada’ durante il quale ha definito “inutile fasciarsi la testa prima che succedano le cose”.
Parlando in una sala dell’Hotel Bonne Entente, il titolare della Farnesina ha ricordato di avere avuto nelle ore scorse – a margine del G7 Esteri di Charlevoix – “un lungo e direi cordiale” colloquio con il segretario di Stato americano, Marco Rubio, e di avergli ribadito che la scelta dei dazi “politicamente per noi sarebbe negativa, ma lo sarebbe anche per loro”.
Tajani, tuttavia, ha espresso l’opinione che negli Usa si possa cercare di “evitare una situazione molto negativa per noi se aumentiamo i nostri investimenti là e aumentiamo le importazioni, cercando di continuare le esportazioni”.
I prodotti di alta qualità italiani, ha spiegato il ministro, sono lo “strumento” vincente con cui affrontare l’emergenza delle tariffe e non dovrebbero soffrire gli incrementi di “un dollaro o due” legati all’introduzione dei dazi.
“Ma nessuno prende sottogamba le conseguenze di una possibile guerra commerciale, ma siccome non dipende da noi dobbiamo soltanto metterci al riparo e individuare strategie che tutelino il vostro lavoro”, ha proseguito il ministro rivolgendosi agli imprenditori e ricordando che il prossimo 21 marzo a Roma verrà presentata ufficialmente la strategia anti-dazi del ministero per recuperare spazi di mercati.
“Non è un caso che tra i Paesi che valuteremo e indicheremo come potenziali territori dove incrementare l’export ci sarà anche il Canada” insieme ad altri Stati come Messico, Vietnam, Indonesia e Paesi del Golfo, ha aggiunto Tajani.
“Noi stiamo seguendo con attenzione il Canada perché è un Paese dove si può esportare di più”, ha insistito il titolare della Farnesina, evidenziando che ‘Italia è già “il secondo interlocutore” del Canada dopo la Germania e “questo significa che c’è un terreno fertile”.
Il rafforzamento dei rapporti economici nel Paese nordamericano passa anche dagli “ottimi” legami politici tra Roma e Ottawa, ha concluso Tajani.
Tra le imprese che partecipano alla tavola rotonda figurano, tra le altre, Ferrero, Fincantieri, Ingegneria dei Sistemi North America, Lavazza, Mapei e Leonardo.