In occasione della Giornata internazionale della donna, il vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani, ha chiesto alla Farnesina di prepararsi a installare in ogni ambasciata d’Italia nel mondo una “panchina rossa”.
“L’Italia deve mobilitarsi in prima linea per promuovere l’uguaglianza di genere e l’emancipazione femminile, in particolar modo per prevenire e contrastare ogni forma di violenza e anche discriminazione a danno delle donne”, ha dichiarato il ministro.
“Per questo anche nel nostro ministero e in ogni ambasciata deve entrare il simbolo delle panchine rosse”.
Secondo Tajani, “la panchina rossa e’ un simbolo, il posto vuoto lasciato nella societa’ da una donna vittima di femminicidio: dobbiamo sederci su quelle panchine e dare il nostro sostegno alle donne, contro la violenza ma anche contro la semplice discriminazione”.
Il ministero degli Affari esteri nello scorso novembre ha dedicato a Giulia Cecchettin alcune borse di studio per giovani non italiani che verranno a studiare nel nostro Paese.
“Ho ritenuto di dedicare a lei una serie di borse di studio per giovani che verranno a studiare nel nostro Paese e che sognano di fare quello che sognava di fare Giulia”, aveva detto il ministro il 25 novembre. Giulia era una giovane 22enne scomparsa in Veneto insieme all’ex fidanzato e trovata cadavere 7 giorni dopo.
In occasione dell’8 marzo, Tajani conferma anche la solidarieta’ sua personale e di tutti i diplomatici italiani “alle donne, ragazze e bambine che vivono in aree di crisi e di conflitto, nonche’ alle donne e ragazze che rivendicano, con coraggio, il loro diritto a partecipare alla vita politica, economica, sociale e culturale del loro Paese”.
Il ministro degli Esteri ha evidenziato come “la Presidenza italiana del G7 intenda promuovere, nella filiera sviluppo, azioni concrete con particolare attenzione all’Africa, coerenti con il Piano Mattei”.
Nello specifico, il Governo italiano mira a sostenere i partner africani nello sviluppo del potenziale delle donne africane e del loro contributo alla crescita economica del continente, per “assicurare la liberta’ da ogni forma di discriminazione e violenza di genere, promuovere l’empowerment femminile e rafforzare il ruolo delle donne e delle ragazze nella risposta ai cambiamenti climatici”.