Elisabetta Belloni, segretario generale del ministero degli Affari Esteri, durante la Conferenza dei direttori degli Istituti italiani di cultura all’estero ha annunciato gli obiettivi della Farnesina: promuovere l’Italia nel mondo – con uno sguardo al passato ma cercando di proiettarsi al futuro – e diffondere la cultura nelle aree più importanti per gli interessi strategici nazionali.
Nel mondo esiste una rete che conta 83 Istituti di Cultura Italiana, un network chiamato ogni giorno a valorizzare l’identità del nostro Paese fuori i confini nazionali. La conferenza di oggi, che annuncia Belloni “avrà una scadenza annuale”, ha un duplice obiettivo: da una parte “esaminare il contributo che finora tutti voi avete dato alla promozione della cultura – dice Belloni rivolgendosi ai direttori in sala – e dall’altra guardare al domani, nella prospettiva di esaminare come al meglio l’Italia possa contribuire a una promozione integrata e strategica di lingua e cultura”.
Partendo dal presupposto che “la volontà politica c’è – afferma il segretario generale del Maeci – solo attraverso una strategia di sistema e integrata possiamo proporre al meglio all’estero la nostra cultura”.
Secondo i ministri degli Esteri e dei Beni culturali, Alfano e Franceschini, oltre alla volontà politica ci sono anche le risorse. “Si va a triplicare l’investimento sulla promozione integrata culturale e sugli Istituti italiani di cultura all’estero, e si rilancia l’idea di un’Italia come super potenza culturale”, ha detto Alfano.
“Nella cifra di bilancio del 2016 le risorse erano pari a 12 milioni di euro – gli ha fatto eco Franceschini -. Nel 2017 ai 12 milioni si aggiungeranno 20 milioni che sono distribuiti sui diversi ministeri e che sono vincolati ad attività di promozione culturale all’estero. Diventeranno poi 30 milioni nel 2018 e 50 nel 2019”.
“Siamo in un momento di crisi – ha proseguito Belloni – ma ciononostante abbiamo registrato nella legge di bilancio un pacchetto che seppur modesto dà senso alla determinazione di voler fare di più”. E per integrare risorse pubbliche e private, Franceschini annuncia che vorrebbe “estendere l’art bonus agli Istituti di cultura: sarebbe un grande e concreto vantaggio”.
Come segretario generale della Farnesina, Belloni condivide con i direttori degli Iic quello che lei stessa definisce “il suo obiettivo strategico”: “Ridefinire e ridisegnare la nostra presenza nelle aree dove – in relazione agli interessi di politica estera – dobbiamo essere più presenti”.
L’ambizione del segretario generale della Farnesina è “aprire altri Istituti di cultura, senza procedere necessariamente ad altre chiusure, ma anche fare una riflessione su come riorientare la nostra presenza nelle aeree che richiedono un investimento strategico”. Necessario anche “trasmettere ai giovani il senso di una carriera presso gli Iic”, ha detto Belloni che assicura: “Mi batterò per cercare di promuovere un concorso che consenta di allargare il bacino dei potenziali candidati per gli Istituti di cultura, perché è solo allevando nuove risorse che questa attività sul terreno può crescere”.
Questo discorso, però, non può prescindere “dall’esigenza di promuovere dentro gli Iic l’apertura verso altri attori non istituzionali – ha sottolineato Belloni -, dobbiamo fare sistema avvalendoci di tutte le risorse che l’Italia può mettere a disposizione: privati, eccellenze, giovani talenti che hanno bisogno di sostegno, istituzioni diverse da quelle del ministero degli Esteri”. Importante è anche “fare rete con le università, le scuole e gli italiani all’estero di nuova generazione: tutto questo fa parte di una riflessione che deve essere promossa nel corso della Conferenza”.
Questa idea di fare sistema è “il punto sul quale la Farnesina sta lavorando con intensità. Abbiamo una Direzione generale Sistema Paese alla quale fanno riferimento gli Iic, abbiamo una rete di ambasciate e consolati che sono il vostro naturale confronto quotidiano – ha affermato Belloni rivolgendosi ai direttori -, e poi gli enti gestori, gli uffici della Rai all’estero, le università, le fondazioni e le singole eccellenze. Con tutti gli interlocutori vi invito a confrontarvi quotidianamente e a far sì che la nostra identità sia sempre più riproposta in chiave di progettualità futura”.
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