“Gli ambasciatori d’Italia devono operare con la responsabilità di manifestare in modo concreto la vocazione del nostro Paese ad agire per una comunità internazionale in pace, stabile e prospera”. E’ quanto dichiarato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, all’apertura dei lavori della conferenza annuale degli ambasciatori in corso alla Farnesina.
“Il vostro è un impegno prezioso”, ha aggiunto il Presidente rivolgendosi alle ambasciatrici e agli ambasciatori.
“Sono lieto della opportunità di rivolgermi nuovamente alla Conferenza delle ambasciatrici e degli ambasciatori d’Italia: mi permette di rinnovare, anzitutto, l’apprezzamento per il lavoro che la rete diplomatico/consolare svolge – nella doverosa rispondenza alle linee di politica estera definite, secondo la Costituzione, da Parlamento e Governo – al servizio esclusivo dell’interesse generale del Paese, con il carattere insopprimibile di neutralità politica proprio a chi è chiamato a rappresentare la Repubblica”.
“Affermare che stiamo vivendo tempi ordinari sarebbe negare l’evidenza. Le sfide di fronte alle quali l’umanità si trova, pongono a rischio la sopravvivenza del pianeta, a partire dalle conseguenze della condizione climatica, sino a modalità belliche – che ci riportano a epoche che non hanno il diritto di riproporsi – in cui i popoli divengono ostaggi delle politiche aggressive dei rispettivi governi”.
“La pretesa del riemergere, nel terzo millennio, della logica “imperiale” è inaccettabile. A suffragarla non soccorre neppure più l’alibi ideologico, di confronto/competizione tra sistemi basati su progetti di vita contrapposti. Rimane soltanto la logica della prepotenza”.
“Il terrorismo avanza laddove la proposta politica perde terreno, o l’impegno di paziente tessitura di soluzioni diplomatiche rimane frustrato nei suoi risultati, nonostante il trascorrere dei decenni. Il conflitto israelo-palestinese è innegabilmente il risultato della prolungata incapacità di costruire tali percorsi di dialogo e convivenza, e di perseguire l’unica strada ragionevole: la soluzione dei due Stati. Rinunciare ad affrontare i problemi lascia aperti varchi in cui si infilano gli estremismi”.
Per quanto riguarda l’Europa: “Il processo di allargamento si e’ rivelato, negli ultimi decenni, uno dei piu’ importanti strumenti al servizio della stabilità dell’intera area continentale”.
“Al riguardo, la recente decisione del Consiglio Europeo di aprire i negoziati per l’adesione con l’Ucraina e la Moldova, di concedere lo status di candidato alla Georgia, fanno stato dell’avanzamento dei nostri partner orientali nel percorso di avvicinamento all’Unione. Occorre tuttavia essere effettivi, nei tempi e nei modi” ha esortato il presidente della Repubblica.
“A vent’anni dalla Dichiarazione di Salonicco, e’ fondamentale procedere all’integrazione dei Balcani occidentali, a partire da quei Paesi che hanno da tempo avviato un percorso di riforme per entrare a far parte della famiglia europea. Le tensioni nei Balcani suonano come campanello d’allarme sull’attenzione da rivolgere ai popoli di questa regione. E’ di positivo rilievo che il Consiglio Europeo abbia contemplato la possibilita’ di avvio dei negoziati per la Bosnia Erzegovina” ha concluso.