Il sindacato nazionale dei dipendenti del Ministero degli Affari Esteri – SndMae, in una nota commenta come “un fatto di per sé grave” le dimissioni del Direttore Generale per gli Affari Politici, Ambasciatore Giansanti.
Per il sindacato le dimissioni di Giansanti sono la cartina di tornasole che mette in luce “la deteriorata situazione esistente nel Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale”.
Senza pietà, il SndMae parla di “carenti procedure per le nomine”, di “difficoltà di avanzamento per i gradi intermedi e iniziali”, di “tagli lineari operati senza discernimento sul funzionamento della rete diplomatico-consolare”. Inoltre il personale non è abbastanza, persino “diminuito di quasi il 25% in dieci anni, a fronte di compiti crescenti”.
Il sindacato, dopo avere ricordato che oggi il bilancio della Farnesina incide solo per lo 0,10% sulla spesa pubblica, auspica che “le dimissioni del Direttore Generale per gli Affari Politici possano indurre il Parlamento e il prossimo Governo a dedicare la dovuta attenzione alla Farnesina”. Sarebbe cosa buona e giusta.