Angelino Alfano, titolare della Farnesina, è intervenuto alla prima giornata della XII conferenza degli Ambasciatori in corso al ministero degli Esteri. La diplomazia, sottolinea il ministro, è il “portale esterno del nostro Sistema. Nell’ultimo anno gli interventi della rete diplomatico-consolare a tutela degli italiani all’estero sono stati più di 46mila”.
Nel suo intervento Alfano ha usato più volte la parole “ponti” e ha criticato chi nell’Unione Europea propone di chiudere le frontiere.
“L’Italia ha esteso la sua collaborazione con la Libia e ha riaperto la sua ambasciata a Tripoli” ha sottolineato il ministro. Convinto che la rete diplomatica aiuti a ricucire “la crepa che si e’ aperta tra l’Africa e l’Ue”. Del resto, il fatto che oggi a Roma sia presente anche il ministro degli Esteri francese Jean-Yves Le Drian dimostra “la volontà di Italia e Francia di pacificare e stabilizzare la Libia”.
Il numero uno della diplomazia italiana ha elencato iniziative e successi della Farnesina: l’impegno assunto col Fondo Africa per creare sviluppo, l’apertura di nuove ambasciate in Africa, il piano per la ricostruzione in Iraq, l’aumento dei fondi per la Cooperazione dallo 0,12 allo 0,26 per cento del Pil e la creazione di un Osservatorio per la tutela delle religioni e dei credenti nel mondo.
Parlando di Europa: l’Unione europea è stato “il più efficace esperimento istituzionale della storia moderna”, ma al momento è di fronte ad “un crepaccio che rischia di far sgretolare i 70 anni di stabilità e pace nel vecchio continente”. Anche per questo è importante la diplomazia italiana, che “come la politica è una missione. Abbiamo bisogno di voi – ha detto Alfano rivolgendosi ai diplomatici presenti all’incontro – per creare ponti, risolvere crisi e accorciare le distanze”.
La presenza dei nostri diplomatici nel mondo è di vitale importanza, secondo il ministro, “i diplomatici sono essenziali” e sono “i primi a correre in caso di disastri all’estero”.
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