Centinaia di falsi invalidi tutti concentrati in uno stesso quartiere, quello di Poggioreale: molti erano stati individuati nei mesi scorsi, altre 45 persone sono state arrestate oggi dai carabinieri con l’accusa di truffa aggravata; 44 hanno percepito per anni pensioni e indennita’ di accompagnamento cui non avevano diritto e di trovano ora agli arresti domiciliari. Nunzio De Marco, ex dipendente amministrativo della Asl 1 gia’ destinatario di un’altra misura cautelare, si trova invece in carcere: la sua posizione e’ stata ritenuta piu’ grave dal gip Amelia Primavera, dal momento che e’ accusato di aver prodotto i falsi documenti necessari per l’ottenimento delle pensioni.
Contestualmente all’esecuzione delle misure cautelari personali, i militari hanno eseguito decreti di sequestro preventivo ‘per equivalente’ a carico degli arrestati sino a concorrere alla somma sottratta all’erario. Nell’inchiesta risultano indagati due consiglieri di centrodestra della municipalita’ di Poggioreale: le loro madri e la cugina di uno dei due sono state arrestate, a piu’ riprese, proprio perche’ percepivano indebitamente la pensione di invalidita’. Gli investigatori, coordinati dal pm Giancarlo Novelli, intendono approfondire il ruolo dei due politici, uno dei quali gestisce un Caf (Centro di assistenza fiscale): il sospetto e’ che abbiano avuto un ruolo di primo piano nella corresponsione delle pensioni, dal momento che fino a poco tempo fa le municipalita’ avevano un ruolo rilevante nel disbrigo delle pratiche. Per questo motivo non si esclude che l’inchiesta possa avere ulteriori sviluppi nel prossimo futuro.
L’indagine sui falsi invalidi fu avviata dal 2009 dalla sezione Reati contro la pubblica amministrazione della Procura e delegata ai carabinieri della stazione di Posillipo, coordinati dal capitano Federico Scarabello e dal luogotenente Tommaso Fiorentino. Nel suo ambito fino a questo momento sono state arrestate piu’ di 350 persone e sequestrati beni mobili e immobili per circa 14 milioni. Gli accertamenti hanno portato all’identificazione di tre diversi gruppi dediti alla produzione di documenti falsi per il rilascio di pensioni di invalidita’ non dovute: il primo, quello che suscito’ piu’ clamore perche’ riguardava falsi ciechi residenti nel quartiere di Santa Lucia, ruotava intorno ad un consigliere della municipalita’ di Chiaia, Salvatore Alajo, gia’ condannato in primo e in secondo grado.
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