Inutile girarci intorno: il Movimento 5 Stelle ha fallito. Basta ricordare come nacque, con l’obiettivo di spazzare via la vecchia politica.
Ricordiamo i comizi del suo fondatore, il comico Beppe Grillo, il quale mandava a quel paese tutto e tutti e diceva di condannare certi vizi della politica.
La realtà di oggi si dimostra ben diversa.
Basta vedere gli eletti all’estero del Movimento 5 Stelle che cambiano casacca. Per un movimento che si è sempre detto contro il trasformismo, questo dovrebbe essere deprecabile.
Se i grillini fossero stati coerenti, avrebbero proposto anche il vincolo di mandato per i parlamentari, oltre alla riduzione del numero degli eletti.
Il Movimento 5 Stelle predicava la democrazia diretta, ma una volta andato al governo ha governato con tre maggioranze diverse, non ridando la parola al popolo.
Se fosse stato coerente con quanto predicato, dopo la caduta del Governo Conte I nel 2019, il partito fondato da Grillo avrebbe dovuto essere a favore delle elezioni anticipate. Invece ha preferito fare l’alleanza col Partito Democratico per il Governo Conte II.
Anche i suoi provvedimenti di bandiera sono stati pessimi. Basta pensare al Reddito di Cittadinanza e ai vari bonus, i quali altro non sono stati che fonti di debiti.
Oggi l’ex-premier ed attuale leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte strilla contro il Governo, dicendo che va tutto male. Ma l’attuale esecutivo deve riparare i guasti causati dai suoi.
Il Movimento 5 Stelle si è sempre detto contro le alleanze perché “diverso” dagli altri. Oggi, invece, fa parte del centrosinistra. Basta vedere le elezioni in Sardegna.
Per tutto ciò è lecito affermare che il Movimento 5 Stelle ha fallito miseramente ed oggi è un partito come gli altri… se non peggio.