‘Lezione di vita e di coraggio, questo e’ per noi il 23 maggio’. Centinaia di studenti siciliani lo gridano in coro dal molo del porto di Palermo dove aspettano le migliaia di loro coetanei in arrivo da Civitavecchia e Napoli. Vent’anni dopo le stragi di mafia del 1992, le idee di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino camminano davvero sulle loro gambe, lo testimonia l’impegno profuso, nonostante una pioggia inclemente interrompa piu’ volte le tappe della manifestazione che si e’ aperta questa mattina per ricordare il sacrificio di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e dei loro agenti di scorta.
‘Benvenuti a casa nostra’ c’e’ scritto sullo striscione che al centro della banchina del porto di Palermo accoglie lo sbarco delle navi della legalita’ con le gigantografie dei magistrati uccisi. ‘Non vogliamo uno Stato d’omerta’, vogliamo la nostra liberta’, si legge su uno striscione in piazza Magione. Tra gli altri, ci sono i piccoli simpatizzanti del comitato Addiopizzo Junior e i ragazzi che seguono i progetti nelle scuole con l’associazione Libera. Tutti pronti a cantare in coro la canzone di Fabrizio Moro, ‘Pensa’ o ‘I cento passi’ dei Modena City Ramblers, dedicati a Peppino Impastato. Nel corso della mattina alcuni proseguono verso l’aula bunker, altri arrivano in piazza Magione, nello stesso quartiere dove i due magistrati da piccoli giocavano insieme, e un ultimo, cospicuo, gruppo di ragazzi prosegue verso il parco dedicato ad Antonio Cassara’, il poliziotto del pool antimafia ucciso il 6 agosto del 1985. Ad attenderli qui ci sono il magistrato Maurizio De Lucia e don Ciotti. Insieme ricordano prima con un minuto di silenzio, e poi con un dibattito, Melissa Bassi, la giovane studentessa uccisa in un attentato a Brindisi.
‘Chiunque sia stato ha seminato il terrore, perche’, come diceva Nino Caponnetto, ‘la mafia teme piu’ la scuola che la giustizia’, dice don Ciotti. Una preoccupazione condivisa dal ministro Francesco Profumo, che sulle navi ha incontrato le amiche della giovane e ha sottolineato: ‘Il Paese di fronte ai grandi temi e’ un Paese unito e la scuola e’ l’attore principale per creare un Paese migliore’.
Tra il parco Cassara’, la Magione e l’atrio antistante l’aula bunker ci sono i villaggi della legalita’ dove i ragazzi espongono i lavori portati avanti nel corso dell’anno, da manufatti in ceramica a cartelloni. Per mesi 160 scuole di Palermo e provincia hanno lavorato all’organizzazione della giornata e 250 sono gli istituti selezionati attraverso un concorso nazionale Miur – fondazione Falcone per partecipare al viaggio sulle navi. Quest’anno il tema scelto era ‘Capaci vent’anni dopo. Etica, ruolo e valore della memoria’. A essere premiate sono state tre scuole, la primaria Don Facibeni di Montecatini Terme (Pistoia), l’istituto superiore Martino Martini di Mezzolombardo (Trento) e la scuola secondaria di primo grado ‘Giovanni Pierluigi’ di Palestrina (Roma) che ha ricevuto come riconoscimento speciale una coppa dal presidente della Repubblica Napolitano. Il lavoro realizzato, giudicato il migliore dalla giuria, e’ stato uno spot ‘che valorizza la memoria come azione’, recita la motivazione.
Nel video i ragazzi hanno immaginato un futuro, 30 anni dopo le stragi, dove la mafia non esiste piu’, ma dove ciascuno di loro ricorda ancora il giudice Falcone. Vent’anni dopo, il ricordo e’ vivo e la lotta alla mafia continua anche tra i banchi di scuola.
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