”Lascia che ti spieghi la differenza tra Facebook e tutti gli altri: noi non ‘crashamo’ MAI!”. Queste parole le pronuncia il Mark Zuckerberg cinematografico – alias Jesse Eisenberg in The Social Network diretto da David Fincher – ma riflettono una delle ‘fissazioni’ piu’ pressanti per il co-fondatore del social network piu’ popoloso al mondo. Quella di non lasciare mai ‘offline’, senza ‘amici’ in rete, gli utenti (oggi oltre un miliardo): pena la disaffezione a cascata.
Non e’ un caso che la clip oggi sia tornata virale: il ‘tilt’ di Facebook, nella mattina di giovedì 19 giugno, è il peggiore, e il piu’ lungo, da ben quattro anni. In piu’, come se non bastasse, segue quelli recenti di altre piattaforme di sua proprieta’: Instagram ma soprattutto WhatsApp.
Il blackout si e’ verificato intorno alle 10 ora italiana, ed e’ durato almeno mezz’ora, su scala globale, interessando sia la piattaforma web sia l’applicazione ‘mobile’. A servizio ripristinato la compagnia ha ammesso il ‘down’ e si e’ scusata ma non ha fornito dettagli o motivazioni.
Per gli esperti citati dal Guardian deve essersi trattato di un problema non da poco visto che se fosse andato in ‘crash’ un server isolato non si sarebbero registrati problemi dagli Usa all’India.
Fra protesta e ironia come sempre i social paralleli – Twitter ma anche Google+ – sono diventati la valvola di sfogo degli ‘orfani’ di Facebook, registrando picchi di accesso. In Italia l’hashtag #facebookdown e’ stata alta tra le Tendenze dei ‘cinguettii’ a meta’ pomeriggio, avanti perfino alla #secondaprova della Maturita’.
Qualcuno ha collegato l’inaccessibilita’ di Facebook proprio alle prove d’esame, mentre altri con ironia pungente si sono chiesti se i server del social network non fossero gli stessi di Wind che nei giorni scorsi ha subito una pesante interruzione di servizio (telefonia e web) nel nostro Paese.
C’e’ chi si chiede se con tutti questi blackout i propri dati, foto e informazioni personali, siano al sicuro. Senza contare le aziende che ormai si affidano sempre piu’ ai social per il marketing: se su Facebook hanno sofferto mancanza di visibilita’, su Twitter hanno sfruttato la ‘pausa’ per sponsorizzare i propri prodotti con messaggi ad hoc.
L’ultimo ‘crash’ cosi’ pesante Facebook lo subi’ nel 2010 quando fu inaccessibile per circa due ore e mezzo.
Quest’anno i blackout non sembrano dar tregua alla famiglia allargata di Zuckerberg. WhatsApp il 22 febbraio ha subito la prima maxi interruzione del servizio appena dopo l’acquisizione da parte del social network per 19 miliardi dollari. L’ultima e’ di pochi giorni fa. Ad aprile e’ toccato invece ad Instagram, inaccessibile per due ore.
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