Social network: la vita è meglio passarla davanti ad un monitor, o viverla davvero? Gli amici è meglio averli su Facebook, oppure nella vita reale? E’ meglio un post sulla bacheca, o una telefonata a viva voce? Meglio incontrarsi in un gruppo virtuale, o in una piazza, in un bar, in una buona pizzeria, per stare insieme e per guardarsi occhi negli occhi?
Negli Stati Uniti, dove Facebook negli ultimi anni è esploso alla grande (degli 800 milioni di iscritti al famoso social network, ben 200 milioni di utenti sono negli Usa: si tratta di circa due terzi della popolazione), qualcosa sta cambiando. Basta leggere quanto dichiara Ashleigh Elser, una studentessa di 24 anni, di Charlottesville, Virginia: "Con Facebook non chiamavo più i miei amici. Da mesi, mi limitavo a guardare le loro foto e i loro status, così mi sembrava di curare il nostro legame". Ashleigh ha deciso di chiudere il suo profilo. Lo stesso nell’ultimo anno hanno fatto molti degli iscritti, sopraffatti da un senso di isolamento e alienazione.
Sarà anche per questo che da ottobre il numero di americani che hanno visitato Facebook è cresciuto solo del 10 per cento, rispetto al 56 dell’anno precedente. E’ molto forte il calo di entusiasmo.
Certo, nel mondo attuale la comunicazione è fondamentale. E Facebook in questo aiuta non poco. Ma non può solo esistere il virtuale. Secondo i più critici, i social network creano un vuoto nei rapporti di amicizia più stretti e persino in quelli familiari.
Facebook quindi rallenta. Anche se i dirigenti dell’azienda di Palo Alto non sono preoccupati, anzi: il loro obiettivo è in ogni caso "mantenere gli utenti presenti, per avere più possibilità di mostrare loro la pubblicità". Sarà. E se dovesse arrivare il giorno in cui su Facebook non ci andrà più nessuno? Fantascienza? Voi che dite?
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