Ora che Facebook e’ entrato nel salotto buono dell’economia, con lo sbarco di venerdi’ a Wall Street, una parte degli iscritti potrebbe iniziare a cercare alternative ‘non-capitalistiche’, sganciate dall’influenza degli investitori. Al di la’ di quella di Mark Zuckerberg e ai consolidati Twitter e Google +, esistono infatti una serie di realta’ social piu’ piccole, da Pinterest a Path, che forse vale la pena tenere d’occhio. Potrebbero essere i siti ‘rifugio’ su cui in futuro potrebbero riversarsi una parte dei 900 milioni di utenti di Facebook in cerca di terrori meno ‘mainstream’.
Il primo e’ Pinterest, il social network che permette di condividere foto su bacheche (anche grazie ad un’app) e di suddividerle in categoria. Gli altri utenti possono commentare e condividere a loro volta. Creato nel marzo 2010, in poco tempo ha raggiunto col passaparola 10 milioni di utenti e negli Stati Uniti e’ esploso: a febbraio – secondo Experian – e’ risultato il terzo social network per numero di visitatori unici dopo Facebook e Twitter. La nuova piattaforma ha superato anche LinkedIn, Tumblr e Google Plus (e pure Barack Obama ha aperto un profilo per la campagna elettorale).
Altra piattaforma interessante e’ Path, che promette un’esperienza social ‘piu’ intima’ di Facebook. Lanciata nel novembre 2010, agli utenti viene permesso un tetto di 150 amici, la media di connessioni per ogni iscritto e’ 40. Si possono postare foto e video direttamente dal cellulare, aggiornare la propria posizione, condividere la musica che si ascolta. Al momento conta un milione di utenti attivi (fonte Huffington Post). E’ su iPhone e dispositivi Android e sta per arrivare un’app per Blackberry. Una curiosita’: tra i suoi investitori iniziali c’e’ Ashton Kutcher (come Bono Vox lo e’ stato per Facebook).
E dato che i social non solo piu’ solo piattaforme web ma anche app da usare in mobilita’, ecco Roamz (anche questa per iPhone e Android): e’ un aggregatore di informazioni che arrivano da Twitter, Foursquare, Instagram e dalla stessa Facebook, riguardanti luoghi, eventi e attivita’ che rispondono ai propri interessi. Cerca cioe’ di fornire consigli personalizzati. Il suo creatore l’ha definita ‘Social Google per il mondo reale’ e il suo slogan e’ ‘Diventa uno del posto’.
Sulla falsa riga di Roamz c’e’ Nextdoor, ‘il social network dei tuoi vicini’, che per il momento e’ disponibile solo negli Stati Uniti. Il funzionamento e’ semplice: una volta che ti registri col tuo indirizzo arrivano aggiornamenti di tutto quello che accade intorno a te, dalle persone che vivono nei tuoi paraggi. E’ come se fosse un bollettino della tua comunita’: hai accesso alle notizie in tempo reale ma anche una ad serie di servizi e business locali come avviene con Craiglist (uno dei siti di annunci piu’ consultati negli Stati Uniti).
Altro ‘bonus’, la limitazione della visibilita’ dei dati personali: l’indirizzo, infatti, puo’ anche non essere visibile e nel caso lo fosse e’ confinato alla cerchia dei vicini. Un po’ in antitesti rispetto al piu’ blasonato Facebook.
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