Fabrizio Santori, ex-fedelissimo di Francesco Storace in regione Lazio e sostenitore di Fratelli d’Italia, lascia il partito della Meloni per Matteo Salvini. Nasce quindi il gruppo della Lega in Campidoglio, una novità assoluta in aula Giulio Cesare. Un’operazione che sancisce definitamente la nascita di una Lega romana.
Quali sono le motivazioni che l’hanno portata a lasciare FdI per la Lega?
C’è troppa confusione nel partito e nelle idee di Giorgia Meloni che non ha saputo dare rinnovamento al partito e nella dirigenza. Salvini invece sta portando avanti i temi che erano propri di Fratelli d’Italia, come la lotta all’immigrazione clandestina e allo sfruttamento dei migranti. La Lega poi ha una grande organizzazione che l’ha portata a eleggere ottimi amministratori e un nuovo record di iscritti nelle sua fila.
Quando sono entrato in FdI ho guardato negli occhi Giorgia Meloni e le ho detto: quando vedrò che qualcuno di noi verrà trattato come un brutto anatroccolo noi ce ne andremo. Se si chiudono in quel modo e non si nasce nella culla giusta, allora si è fuori dal progetto politico. Senza contare l’ambiguità di Fdi nel sostegno a Salvini al Governo, prima dato poi invece diventato un voto d’astensione, questo ha confuso gli elettori. Ci hanno messo alla porta e noi abbiamo aderito a un altro progetto, molto più grande.
Grazie anche al suo sostegno oggi nasce ufficialmente la Lega romana?
Oggi abbiamo fatto una conferenza stampa di presentazione del progetto, nasceranno gruppi Lega anche in altri sette municipi, con un totale 11 consiglieri. Abbiamo già due consiglieri provinciali e uno comunale.
Come vede la città di Roma sotto la giunta Raggi?
A prescindere dal contratto di Governo con il M5S che ha molti punti interessanti, non cambiamo la nostra posizione su Roma. Rimaniamo fortemente contrari a questa amministrazione che sta dimostrando incapacità e inettitudine nei confronti dei romani. La Raggi gestisce un baraccone di persone che litiga dalla mattina alla sera, non sa prendere decisioni e la città sta affondando. Dobbiamo continuare a denunciarlo, la nostra posizione rimane ferma.
E’ appena avvenuto lo sgombero del campo rom al Camping River. Ora come si risolve la questione dei rom nella città?
Intanto bisogna dire che non c’è una visione chiara da parte della Raggi. Ben venga lo sgombero del Camping River nel XV municipio di Roma, però non può essere fatto creando nuovi campi. Molte di quelle famiglie ora stanno occupando i centri di accoglienza della Croce Rossa ma non sappiamo se queste persone hanno proprietà nei loro paesi di origine e che tipo di persone sono, se hanno per esempio dei precedenti. Tutto questo avviene all’insaputa dei cittadini e senza un confronto.
Gli sgomberi devono avvenire solo se non si crea un altro disagio. Noi proponiamo dei centri di transito per capire se queste persone rispettano realmente le regole, chi sono, se pagano le tasse e se lavorano altrimenti, come dice la norma europea, possono essere espulsi dal territorio.
Anche se sono cittadini italiani?
Anche altri cittadini si sono trovati a essere in difficoltà. Spesso hanno macchine di lusso e proprietà, se hanno realmente bisogno verranno aiutate, ma per parte di questa popolazione non è così.
Come vede il futuro del Governo e dell’alleanza Lega/M5S. Crede sia proponibile anche nel Lazio?
A livello nazionale c’è un contratto di governo su punti, non un’alleanza. Per il momento vedo tante buone cose interessanti, le cose fatte nel brevissimo periodo sono positive e vedo bene il futuro se rispettato il contratto. Si è visto anche a livello europeo, il tema è capire se durerà, non saprei dirlo. Vedo però una Lega molto più preparata in ambito amministrativo mentre i 5 Stelle faticano parecchio. A livello regionale il M5S sta sostenendo il Centrosinistra. Votano il bilancio e tutti gli atti. Zingaretti è un’anatra zoppa, non ha la maggioranza dei consiglieri, ma grazie a loro non decade. In queste condizioni un’alleanza è improbabile.
Avrà sicuramente visto il murale a Ostiense che raffigurava Salvini che fa riferimento alla copertina di Famiglia Cristiana e letto delle notizie di aggressioni a sfondo razziale nel Paese, non ultima quella mortale di Aprilia. Non crede che ci sia un’escalation di violenza razzista che sta anche provocando una reazione da parte di alcuni cittadini nei confronti di Salvini?
Innanzitutto andrebbe visto quanti sono i casi, per confrontarli con il numero degli scorsi anni. Non conosco i dati. Queste sono certamente delle violenze inaudite che non sono accettabili e vanno punite, specialmente se sono a sfondo razzista. C’è sicuramente un’esasperazione da parte degli italiani. Questa va risolta con soluzione politiche, aiutando chi ha realmente bisogno. Posso dire che Salvini sta interpretando il sentimento di tanti italiani, quello del buon padre di famiglia. Noi possiamo aiutare chi ha realmente bisogno, chi scappa dalla guerra. Chi vive nel nostro territorio rispettando le regole è ben accetto. La strumentalizzazione semmai avviene al contrario. Basti leggere gli insulti sui social di Salvini.
Alcune delle persone aggredite però sono italiane, sebbene di colore. C’è al di là della questione migranti, un aumento delle violenze nei confronti delle persone di colore alimentato dal clima politico?
Non ci sarà l’escalation se il Governo rispetterà ciò che gli italiani vogliono, cioè il controllo delle frontiere e il rispetto delle regole, così come fanno altri paesi europei. Nel momento in cui ci sono risposte dal Governo ferme sul rispetto dei flussi dell’immigrazione clandestina, anche la cittadinanza sarà meno esasperata. È chiaro però che chi fa violenza deve essere perseguito.